Raccogliere l’acqua atmosferica è una sfida chiave in un mondo in crisi climatica
L’accesso all’acqua pulita è una sfida crescente, soprattutto in regioni aride. Tuttavia, anche queste aree hanno vapore acqueo nell’aria. Negli ultimi anni quindi sono cresciute le ricerche per creare dispositivi in grado di raccogliere l’acqua atmosferica e renderla potabile o riutilizzabile. L’ultimo in ordine di tempo arriva dal MIT di Boston. I ricercatori del celebre istituto hanno sviluppato un dispositivo compatto che potrebbe rivoluzionare la raccolta di umidità atmosferica, trasformandola in acqua potabile. L’oggetto utilizza alette rivestite di materiale assorbente che intrappolano l’umidità, rilasciandola quando vengono riscaldate.
In pratica il dispositivo consta di sei alette rettangolari parallele. Da un lato ci sono quelle che assorbono le molecole d’acqua, dall’altro quelle che le rilasciano quando riscaldati. Migliaia di miliardi di litri di acqua dolce si trovano sotto forma di vapore sul pianeta. Per questo ha senso investire in sistemi di raccolta dell’acqua atmosferica. Il MIT però sostiene che i precedenti sistemi non abbiano ben funzionato nelle zone aride. Invece materiali speciali come idrogel sensibili alla temperatura, strutture metallo-organiche o zeoliti possono estrarre umidità dall’aria e rilasciarla quando riscaldati. Tuttavia, per un uso pratico, questi materiali devono essere incorporati in dispositivi compatti e portatili.
Precisamente la sfida che il raccoglitore inventato dal team ha provato a risolvere. Il dispositivo per recuperare l’umidità è composto da alette assorbenti fatte da fogli di rame inseriti in schiume di rame, quindi rivestiti con un materiale zeolitico specializzato che viene spesso utilizzato per l’adsorbimento dell’acqua. Questa combinazione ha prodotto alette sottili e compatte, capaci di raccogliere rapidamente l’acqua. Il dispositivo prototipo ha 10 alette assorbenti su una base di rame, distanziate di 2 millimetri per massimizzare la cattura dell’umidità. In un’ora, le alette si saturano e rilasciano l’umidità quando riscaldate a 180 °C.
Con 24 cicli di raccolta-rilascio, un litro di rivestimento assorbente sulle alette potrebbe produrre fino a 1,3 litri di acqua potabile al giorno proveniente dall’aria con il 30% di umidità relativa, superando i dispositivi precedenti. Con ulteriori sviluppi, il sistema potrebbe essere integrato nelle infrastrutture esistenti, come edifici o veicoli, per fornire una soluzione pratica e conveniente per generare acqua potabile nelle regioni aride.
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