53 misure, alcune da realizzare subito mentre altre con orizzonte 2030. Riuso, riduzione dei prelievi e delle perdite, costi più alti sono i pilastri del piano annunciato il 30 marzo dal presidente Macron
Molte misure del piano siccità si ispirano a quelle introdotte nel 2022 per la crisi energetica
(Rinnovabili.it) – Un intervento straordinario per ridurre le perdite lungo la rete idrica, costi più alti per chi consuma l’acqua non solo per usi essenziali, più riuso e meno prelievi. È il piano siccità varato ieri dal presidente francese Emmanuel Macron per fronteggiare la grave carenza d’acqua che sta colpendo il paese transalpino, dove la situazione non è troppo distante dal rischio siccità al di qua delle Alpi.
Tutte le misure del piano siccità di Macron
In tutto sono 53 le misure contenute nel piano siccità, divise in azioni a breve, medio e lungo termine (fino al 2030). Quelle più impellenti riguardano la manutenzione della rete idrica. A livello nazionale, la Francia spreca il 20% dell’acqua immessa in rete (in Italia siamo al 42,2%) ma in alcune città la percentuale sale anche al 50%. È da questi centri urbani, circa 170, che inizieranno i lavori, finanziati con 180 mln l’anno.
Altro pilastro del piano siccità di Macron è recuperare il tempo perso sul fronte del riuso delle acque reflue. Oggi solo meno dell’1% dei reflui viene recuperato. Il piano fissa l’obiettivo di raggiungere quota 10% entro fine decennio attraverso il lancio di 1.000 progetti in 5 anni. “Vogliamo riutilizzare 300 milioni di metri cubi, ovvero tre piscine olimpioniche per comune o 3.500 bottiglie d’acqua per francese all’anno”, ha dichiarato Macron, che ha anche promesso di adeguare rapidamente le leggi per consentire i nuovi usi della risorsa idrica. Le acque recuperate saranno destinate a uso irriguo o per la pulizia stradale.
C’è poi un obiettivo “di sobrietà”: entro fine decennio, ridurre del 10% i prelievi idrici in tutta la Francia. I tagli saranno trasversali, seguendo lo stesso modello del piano per risparmiare energia avviato nel 2022 sull’onda della guerra in Ucraina. A partire da industria (che oggi consuma il 4% della risorsa idrica disponibile) e dalle centrali nucleari (che usano una quota del 12%).
Oltre a ribadire l’importanza di proseguire la creazione di bacini artificiali per usi esclusivamente irrigui alimentati da acqua di falda, come quello di Sainte-Soline dove si sono verificati scontri violenti tra polizia e manifestanti la settimana scorsa, Macron ha annunciato ritocchi alle tariffe. Per tutti sarà introdotta una tariffazione progressiva: i primi metri cubi costeranno come oggi, gli scaglioni successivi avranno costi unitari crescenti.