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Mari puliti e sani, l’Europa manca l’obiettivo 2020

Il report pubblicato dall’Agenzia ambientale dell’UE parla chiaro: i Paesi membri hanno quasi completamente disatteso gli obiettivi previsti per il 2020 in materia di tutela del mare e delle coste.

mari puliti
Foto di Lars_Nissen da Pixabay

Pesca eccessiva ed inquinamento allontanano l’UE-27 dall’obiettivo “mari puliti e sani”

(Rinnovabili.it) – Da Baltico al Mediterraneo, le pessime condizioni in cui versano i mari europei si traducono in altrettanto pessime notizie per le persone, i cui mezzi di sostentamento dipendono direttamente da ecosistemi marini sani. Così l’agenzia ambientale dell’Unione Europea commentando il rapporto Marine Messages II pubblicato ieri. ”Le condizioni dei nostri mari – si legge nella notadeterminano la loro stessa capacità di fornire, tra le altre cose, cibo, ossigeno, risorse prime ed un clima abitabile”.
Il messaggio è molto chiaro e va ben oltre la questione bandiere blu: senza curarci della salute dei mari, non potremo mai aspirare a buone o decenti condizioni di vita per la popolazione. 

Causa inefficienza dei governi, il tempo a nostra disposizione diminuisce di giorno in giorno. Le direttive espresse dalla UE nel 2008 che imponevano ai paesi membri di raggiungere l’obiettivo dei mari puliti e sani entro il 2020 sono state quasi completamente disattese. Ormai è chiaro: i paesi dell’UE mancheranno la scadenza e non raggiungeranno il target giuridicamente vincolante.

Al contrario, permangono e anzi si aggravano i problemi riguardanti l’eccessivo sfruttamento della pesca, le condizioni delle specie marine, l’inquinamento delle acque e dei fondali, e l’erosione della costa. Fenomeni tra l’altro ulteriormente aggravati dal riscaldamento globale e dalla conseguente acidificazione degli oceani. 

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“I mari dell’UE sono in uno stato disastroso, eppure gli Stati membri continuano a temporeggiare su ciò che è necessario fare per compiere progressi sostanziali“, ha detto Alice Belin, senior officer per le politiche marittime di Seas At Risk.Con la scadenza del 2020 mancata, ci aspettiamo che i paesi dell’UE adottino al più presto misure ancora più ambiziose per compensare la perdita di tempo”

Per Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’AEA, c’è ancora la possibilità di sistemare le cose. “Abbiamo ancora la possibilità di ripristinare i nostri ecosistemi marini se agiamo in modo deciso e coerente e raggiungiamo un equilibrio sostenibile tra il modo in cui utilizziamo i mari e il nostro impatto sull’ambiente marino”. I governanti sanno perfettamente ciò che va fatto: si tratta soltanto di mettere in pratica, con decisione e risolutezza, politiche ambientali di cui si discute ormai da anni. Più il tempo passa, più l’obbiettivo mari puliti sarà difficile da raggiungere. 

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