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L’acqua dolce scarseggia? Si può estrarre dall’aria con un aerogel

Un nuovo aerogel per estrarre acqua dolce ha enormi potenzialità di applicazione. Assorbe il vapore acqueo direttamente dall’aria nella sua struttura porosa e lo rilascia in forma liquida. Nelle regioni aride potrebbe essere una soluzione per la scarsità di acqua dolce

L’acqua dolce scarseggia? Si può estrarre dall’aria con un aerogel
Immagine di rawpixel.com su Freepik

Un nuovo aerogel per produrre acqua dolce

La penuria di acqua dolce è uno dei problemi più stringenti del nostro tempo. Non solo è un bene fondamentale per il benessere delle persone, ma è anche indispensabile per le coltivazioni.

Secondo le ultime stime, entro il 2025 (quindi non in un imprecisato e lontano futuro, ma nell’immediato) la metà della popolazione mondiale potrebbe risiedere in aree dove ci sarà poca o nessuna disponibilità di acqua dolce.

Ovvio che, con queste prospettive, l’approvvigionamento di acqua sia uno dei temi più sfidanti per la ricerca scientifica.

L’aerogel migliora l’efficienza della raccolta dell’acqua piovana

Tra quanti hanno raccolto questa sfida, i ricercatori del Dipartimento di Scienza dei materiali e Ingegneria e della Facoltà di Design e Ingegneria della National University of Singapore (NUS) hanno sviluppato un nuovo aerogel progettato per migliorare l’efficienza della raccolta di acqua atmosferica.

Il nuovo aerogel potrebbe rappresentare una soluzione concreta alla scarsità di acqua dolce nelle regioni aride.

Un materiale poco costoso

Infatti, è in grado di assorbire l’umidità dell’aria fino a circa 5,5 volte il suo peso al 95% di umidità relativa e il 27% del suo peso al 20% di umidità relativa, tipico dei climi desertici.

Inoltre, mantiene le stesse prestazioni a vari livelli di umidità: l’aerogel ha una struttura robusta, che mantiene la stessa efficienza anche dopo un uso ripetuto.

Un materiale così costerà tantissimo. Invece no: bastano 2 dollari per produrre un metro quadrato di aerogel.

I ricercatori hanno integrato l’aerogel in un generatore di acqua atmosferica autonomo alimentato a energia solare che raccoglie e rilascia acqua dolce senza bisogno di fonti di energia esterne.

L’atmosfera è una grande riserva di acqua dolce

L’atmosfera della Terra contiene circa 13mila trilioni di litri di acqua: una preziosa riserva inutilizzata che potrebbe risolvere il problema della scarsità di acqua dolce in molte zone aride del mondo.

Ma in concreto come si può fare a convertire il vapore acqueo in una risorsa riutilizzabile? E come farlo in modo efficiente, visto che le condizioni atmosferiche sono variabili e che le tecnologie attuali hanno bisogno di grandi risorse energetiche?

L’aerogel sviluppato dagli studiosi della NUS si comporta come una spugna, ovvero assorbe il vapore acqueo direttamente dall’aria nella sua struttura porosa. Qui si condensa e viene immagazzinato fino al momento dell’uso.

Una tecnologia dalle svariate potenzialità di applicazione

Se l’aerogel viene esposto alla luce solare a o un aumento della temperatura dell’ambiente (circa 50°C) rilascia l’acqua immagazzinata in forma liquida. Un processo facilitato dalla composizione dell’aerogel che permette un rapido assorbimento e rilascio dell’acqua.

I ricercatori hanno anche progettato e costruito un generatore di acqua atmosferica autonomo e completamente alimentato a energia solare che incorpora due strati del nuovo aerogel.

Questa tecnologia ha enormi potenzialità di applicazione: è utile nelle regioni meno sviluppate come nelle aree dove mancano le infrastrutture per l’acqua dolce.

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