Le colture sono stressate dalla siccità in Europa e in Nord Africa. Le temperature sono superiori alla media e le precipitazioni scarse con effetti visibili sulla crescita della vegetazione e sull’umidità del suolo. La Sicilia ha dichiarato lo stato di calamità e in Italia è stato riprogrammato l’orario di lavoro per non esporre a rischi i lavoratori nelle ore più calde
Il susseguirsi di anni di siccità danneggia le colture
La siccità sta mettendo in pericolo le colture dall’Europa al Nord Africa.
Se il Nord Africa ormai da sei anni vive in una condizione di siccità costante, nell’Europa orientale e meridionale convive da due anni con la siccità.
Le temperature sono superiori alla media e le precipitazioni scarse: gli effetti sono visibili sulla crescita della vegetazione e sull’umidità del suolo.
I primi giorni di luglio sono stati abbastanza critici in molti paesi europei. Il caldo di quest’anno, che segue due anni particolarmente asciutti, ha provocato una grave carenza di acqua.
Colture stressate tra siccità e umidità eccessiva
Lo European Drought Observatory at the JRC documenta che in vaste aree della regione mediterranea le colture mostrano segni di stress a fronte della prolungata siccità – Italia centrale e meridionale, Spagna nord-occidentale, Grecia, Turchia centro-occidentale – che si sta estendendo verso Ucraina, Romania e Russia meridionale.
Una situazione di analoga gravità si sta verificando in alcune regioni del Marocco, dell’Algeria e della Tunisia.
L’altra faccia di questa medaglia climatica estrema è che Francia e Germania hanno sperimentato condizioni più umide della norma che stanno danneggiando le colture con la muffa e i mezzi agricoli non riescono ad andare in campo perché affondano nel terreno.
La situazione dell’Italia è sulle cronache dei giornali: la Sicilia ha dichiarato lo stato di calamità con i laghi prosciugati e la produzione agricola che segna gravi perdite per agrumi, grano e vigneti. Gli allevatori, invece, devono macellare gli animali perché mancano cibo e acqua.
In questi giorni in Italia è stato anche riprogrammato l’orario di lavoro: i lavoratori esposti al caldo estremo devono fare una pausa tra le 12,00 e le 16,00.
Le previsioni? Un’estate più secca e più calda
La siccità dovrebbe prolungarsi nel periodo luglio-settembre, tranne nel nord Europa dove dovrebbero esserci condizioni mediamente più umide.
La mancanza di precipitazioni in Europa e Nord Africa influenza ovviamente la portata dei fiumi, con un impatto su agricoltura, ecosistemi e produzione di energia.
È quindi importante pianificare una gestione prudente delle risorse idriche per ridurre il più possibile gli impatti negativi e mantenere in produzione le colture.
Tutti i dati disponibili sono condivisi dalla protezione civile dei diversi paesi UE e sulla piattaforma della protezione civile europea Union Civil Protection Knowledge Network.
Questo permette di prevedere e comprendere siccità e altri eventi estremi per intervenire tempestivamente in soccorso delle popolazioni colpite.