La siccità è diventata una realtà che colpisce tutto il mondo, complici il cambiamento climatico e le attività umane. Costruire la resilienza alla siccità richiede azioni trasformative con una gestione personalizzata a livello locale ma integrata con le strategie nazionali, transnazionali e internazionali
Il nuovo Atlante mondiale della siccità
«La siccità e la scarsità d’acqua sono una realtà terribile in Europa e nel mondo. Influiscono su come e dove possiamo vivere, come nutriamo noi stessi e i mezzi di sussistenza delle persone.
La lotta contro la siccità richiede una gestione proattiva dei rischi di siccità e di un approccio globale coordinato.
Il nuovo World Drought Atlas sosterrà la cooperazione globale sulla resilienza alla siccità e fornirà i dati di cui abbiamo bisogno per trovare soluzioni».
Con queste parole, Jessika Roswall, commissario per l’Ambiente, la resilienza delle acque e un’economia circolare competitiva, ha sottolineato la drammaticità di un problema che riguarda tutti, in ogni parte del mondo.
Siccità e cambiamento climatico
Il cambiamento climatico, che ha un ruolo rilevante nella crisi idrica globale, vediamo costantemente che non risparmia nessuno. A questo si somma la gestione non sostenibile dell’acqua e del territorio.
Il World Drought Atlas – pubblicato da JRC (Joint Research Centre della Commissione Europea) e da United Nations Convention to Combat Desertification – mira a far conoscere in modo facile e intuitivo tutte le dimensioni della siccità.
Non intende essere esaustivo, quanto inquadrare le sfide e le risposte legate alla siccità. È utile per i decisori politici, che hanno la possibilità di conoscere l’entità e la localizzazione dei problemi per studiare interventi mirati e strategie di adattamento.
Un aspetto interessante di questo Atlante è che l’analisi abbraccia passato, presente e futuro da prospettive diverse e mostra che la siccità è fatta di pericoli sistemici con effetti diffusi e distruttivi a cui contribuiscono non solo gli effetti naturali ma soprattutto le azioni umane.
Una minaccia globale
Il messaggio è comunque chiaro: la siccità è una minaccia globale e i suoi rischi aumentano ogni giorno per questo è urgente agire a livello globale.
Partendo dal dato obiettivo che la siccità colpisce le persone e le economie sia direttamente che indirettamente, sono le popolazioni più vulnerabili a sopportare gli impatti più devastanti.
La siccità influisce in modo evidente sulla disponibilità di acqua potabile, sull’agricoltura, sull’energia idroelettrica, sul trasporto fluviale.
In modo indiretto riduce i servizi ecosistemici, fa aumentare i prezzi e diminuire la disponibilità delle materie prime agricole.
Nei paesi più fragili, la siccità mette in crisi la sicurezza alimentare. Qui i piccoli agricoltori si affidano alla pioggia e hanno un accesso limitato sia alle infrastrutture di irrigazione che ai semi resistenti alla siccità.
La siccità nelle aree urbane
Nelle città e nelle aree limitrofe abita quasi l’80% della popolazione mondiale. Se il livello dei corsi d’acqua è basso si innalzano le concentrazioni di sostanze inquinanti e aumenta il rischio di malattie trasmesse attraverso l’acqua, come il colera.
Inoltre, i terreni asciutti o cementificati perdono la capacità di assorbire l’acqua con maggiore rischio di inondazioni.
Una cattiva gestione dell’acqua fa sì che non si possano garantire le forniture municipali di base, come la corrente elettrica. Questa limita la refrigerazione e aumenta i rischi per la salute legati ai colpi di calore per le persone vulnerabili.
L’incidenza delle attività umane
Le attività umane e l’uso sconsiderato dell’acqua sono i principali motori della crisi idrica globale. Un mix negativo che unisce la crescita della popolazione, un’agricoltura in espansione, livelli di consumo sempre crescenti, una cattiva governance e le disuguaglianze.
Anche i sistemi alimentari hanno un peso non indifferente: nel mondo, l’agricoltura utilizza il 70% delle risorse globali di acqua dolce e nello stesso tempo è duramente colpita dalla crisi idrica globale.
Anche la siccità danneggia gli ecosistemi perché riduce la biodiversità, esaurisce i nutrienti del suolo e altera la ricarica delle acque sotterranee.
Questi cambiamenti riducono la resilienza alle siccità future e interrompono processi naturali più ampi, come il ciclo del carbonio, con effetti a cascata sugli ecosistemi locali e la stabilità ambientale.
Quali soluzioni?
Costruire la resilienza alla siccità richiede azioni trasformative. Oltre a diffondere la conoscenza del problema e l’importanza di comportamenti oculati, l’intelligenza artificiale può essere un aiuto prezioso.
Ad esempio, l’iniziativa Digital Twins dell’UE mira a creare modelli virtuali basati sull’intelligenza artificiale di sistemi del mondo reale per aiutare a pianificare le città sostenibili e affrontare le sfide climatiche.
La gestione della siccità e dei suoi effetti distruttivi richiede strategie coordinate e complesse che presuppongono la conoscenza delle comunità e delle loro peculiarità: solo così sarà possibile predisporre azioni efficaci, semplici e adattabili alle singole necessità.
In pratica, una gestione personalizzata a livello locale ma integrata con le strategie nazionali, transnazionali e internazionali. Solo un approccio lungimirante potrà portare a politiche di impatto per ridurre i rischi strutturali dovuti alla siccità.