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Atlantico: l’interruzione della circolazione delle acque profonde rischia di congelare l’Europa

circolazione delle acque profonde
Di Enrico BlasuttoOpera propria, CC BY-SA 4.0, Collegamento

Diverse ricerche hanno dimostrato come l’interruzione della circolazione delle acque profonde abbia già portato nei secoli precedenti a periodi glaciali di breve durata

(Rinnovabili.it) – Se la circolazione delle acque profonde nell’Atlantico dovesse interrompersi o rallentare a causa dei cambiamenti climatici, ne conseguirebbe un immediato raffreddamento di tutto il Nord America e del nord Europa. Lo scenario non sarebbe del tutto nuovo: fondamentalmente, è quanto successo durante i periodi glaciali delle epoche passate. 

Secondo uno studio condotto dall’Università norvegese di Bergen, le probabilità che ciò avvenga nuovamente sarebbero tutt’altro che scarse. La normale circolazione delle acque profonde risulta ad oggi gravemente “minacciata” dallo scioglimento della calotta polare artica, le cui acque gelide stanno alterando la circolazione oceanica. In perfetto stile “The Day After Tomorrow”, ciò potrebbe portare ad un rapidissimo e profondissimo congelamento di enormi porzioni di continente.

Questi risultati suggeriscono che il nostro sistema climatico, che dipende molto dalla circolazione oceanica profonda, è in una situazione critica, molto vicina al punto di non ritorno”, ha spiegato il professor Yair Rosenthal, coautore dello studio.Sebbene le interruzioni della circolazione delle acque profonde e i possibili raffreddamenti possano avere una durata relativamente breve – che può durare forse un secolo o più – le conseguenze potrebbero essere enormi.”

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La regolare circolazione delle acque profonde si sta già modificando

Trasportate dalla Corrente del Nord Atlantico, le acque più calde sfociano normalmente nel Mare della Groenlandia. Lì, facendosi progressivamente più fredde e salate a causa dello scambio di calore con l’aria gelida, scendono in profondità e cominciano a fluire dal Nord Atlantico verso sud. Tuttavia, lo scioglimento della calotta polare artica, responsabile di una maggiore penetrazione di acqua dolce nell’oceano, sembrerebbe aver interrotto tale schema di circolazione, con la potenziale conseguenza di un rapido raffreddamento nelle aree settentrionali dell’Europa e del Nord America.

I risultati ottenuti dai ricercatori norvegesi mostrano che simili interruzioni si sono verificate altre volte in situazioni climatiche molto simili a quelle in cui ci troviamo oggi. Ciò sembrerebbe suggerire la facilità e la rapidità con cui queste interruzioni possono verificarsi. 

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