Due ricercatori dello Swiss Federal Institute of Aquatic Science and Technology hanno realizzato la prima mappa globale sull’inquinamento idrico da arsenico. I più a rischio? La popolazione dell’Asia meridionale e centrale
La mappa globale sull’inquinamento da arsenico evidenzia concentrazioni superiori ai 10 µg per litro
(Rinnovabili.it) – L’arsenico è un elemento naturalmente presente in minuscole quantità nel suolo e nella maggior parte dei materiali rocciosi. In determinate condizioni, tuttavia, può accumularsi nelle falde acquifere e causare effetti negativi su salute ed ecosistemi. Due ricercatori dello Swiss Federal Institute of Aquatic Science and Technology, Joel Podgorski e Michael Berg, hanno studiato il problema e, per la prima volta, sono riusciti a realizzare una mappa globale che evidenzia le aree in cui sono presenti pericolosi livelli di arsenico nelle acque sotterranee.
Attraverso dati provenienti da oltre 80 studi, i ricercatori hanno creato un modello di apprendimento automatico con variabili predittive continue a livello globale, tra cui clima, suolo e topografia. Il software mappa a livello globale i luoghi con alte probabilità di inquinamento da arsenico nelle falde acquifere. L’algoritmo, basandosi su 11 parametri ambientali geospaziali e aggregando più di 50.000 dati sulla concentrazione di questa sostanza velenosa, è in grado di mettere in luce le concentrazioni superiori a 10 microgrammi per litro, il limite massimo fissato dall’OMS.
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Già da tempo la comunità scientifica era a conoscenza dei problemi legati all’arsenico in aree con elevati casi di avvelenamento, come l’Argentina, il Bangladesh e il Vietnam. Podgorski, scienziato ambientale, e Berg, idrologo, hanno però fatto un passo avanti e, grazie alla loro “mappa di previsione globale”, sono stati in grado di localizzare “aree precedentemente non documentate”.
Lo studio sottolinea anche come il potenziale rischio di contaminazione da arsenico nelle acque sotterranee sia presente “in molti luoghi in cui sono state rilevate misurazioni incomplete o totalmente assenti”. Globalmente la mappa indica come siano esposte ad elevate concentrazioni di arsenico da 94 a 220 milioni di persone in tutto il mondo,di cui il 94% nell’Asia centrale e meridionale.
Attualmente il problema sta diventando sempre più serio anche a causa dei cambiamenti climatici e della siccità che portano ad utilizzare le falde acquifere sotterranee per supportare le popolazioni in crescita. È anche questo il motivo, come scrivono i ricercatori, per cui “comprendere i rischi legati all’arsenico è essenziale nelle aree ad alta insicurezza idrica attuale o futura”. La mappa realizzata si rivela quindi uno strumento utile “per sensibilizzare le politiche, identificare le aree in cui costruire pozzi sicuri e aiutare a stabilire le priorità dei test” nelle aree più minacciate.
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