Il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua 2021
(Rinnovabili.it) – “L’acqua possiede significati diversi per persone diverse […] Registrando – e celebrando – tutte le differenti modalità con cui beneficiamo di questa risorsa, possiamo valorizzarla adeguatamente e salvaguardarla in modo efficace per tutti”. Questo il leitmotiv della World Water Day, la Giornata mondiale dell’acqua 2021. Ogni 22 marzo, dal 1993 a oggi, le Nazioni Unite dedicano uno spazio privilegiato all’oro blu del Pianeta; un evento internazionale per catalizzare l’attenzione pubblica sulle risorse idriche, mettendone in evidenza problemi, sfide ma anche storie di successo, buone pratiche e progetti.
Il tema della Giornata mondiale dell’acqua 2021 è “valuing water”, letteralmente “valorizzare l’acqua”. Un valore, ben inteso, che va ben oltre il suo prezzo e che si lega in maniera interseca alle famiglie, al cibo, alla cultura, alla salute, all’istruzione, all’economia e all’integrità dell’ambiente naturale. “Se trascuriamo uno di questi aspetti, rischiamo di gestire male una risorsa finita e insostituibile”, si legge sul sito dedicato al World Water Day.
Una crisi idrica nella crisi sanitaria mondiale
Nel corso degli ultimi cento anni i consumi idrici a livello globale sono cresciuti di sei volte. Secondo gli esperti ONU la domanda continuerà ad aumentare ad un tasso pari a circa l’1% l’anno sotto la pressione demografica, climatica e dello sviluppo economico. Peccato che la presenza di fonti potabili e sicure non si ancora una realtà per tutti. Nonostante gli importanti progressi in questi anni, a livello globale 2,2 miliardi di esseri umani continuano a non avere accesso ad acqua pulita, gestita in modo sicuro; 4,2 miliardi vivono invece senza servizi igienici gestiti in sicurezza.
Da Città del Capo a Flint nel Michigan, dall’Africa rurale sub-sahariana alle brulicanti megalopoli asiatiche, la crisi idrica globale non accenna ad abbassare la testa. L’accesso all’acqua è intimamente connesso a questioni universali come dignità, opportunità e uguaglianza; e la crisi sanitaria in corso ha sottolineato in maniera ancora più evidente questo aspetto. “La pandemia COVID-19 ci ha ricordato con forza che l’acqua e i servizi igienico-sanitari sono tra le chiavi per combattere le malattie infettive“, ha ricordato il Vicesegretario generale dell’ONU, Amina Mohammed. “Eppure 3 miliardi di persone, soprattutto nelle zone rurali e nei paesi meno sviluppati, non dispongono di strutture domestiche per lavarsi le mani”.
Giornata mondiale dell’acqua 2021: le sfide per il futuro
Le previsioni per il futuro non sono rosee. Il valore multidemensionale dell’acqua ha fatto della risorsa idrica uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Il target SDG6 impegna il pianeta a fornire l’accesso universale all’acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari entro la fine del decennio. Eppure “come evidenzia l’ultimo rapporto sui progressi di UN-Water, il mondo non è sulla buona strada per raggiungere il SDG6 nel 2030″, ha aggiunto Mohammed. Per non fallire la missione, “l‘attuale tasso di progresso dovrebbe quadruplicare”.
L’urgenza dell’azione è dettata anche dagli effetti sempre più gravi dei cambiamenti climatici. Le attuali stime prevedono che entro il 2050 più della metà della popolazione mondiale sarà a rischio a causa dello stress idrico. “La sola desertificazione minaccia i mezzi di sussistenza di quasi un miliardo di persone in 100 paesi”, spiega Munir Akram, Presidente del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite. “Un’intensa scarsità potrebbe spostare fino a 700 milioni di persone nel prossimo decennio”.
I Giovani campioni della Terra che lottano per l’oro blu
La strada per uscire dalla crisi è segnata dai piccoli e grandi progetti nati in questi anni sul tema idrico. E in occasione della Giornata Mondiale dell’acqua 2021, l’UNEP – il programma ambientale delle Nazioni Unite – ha ricordato quei giovani innovatori che si battono per proteggere questa preziosa risorsa. Sono alcuni degli Young Champions of the Earth, imprenditori under 30 premiati per lo loro audaci idee di “cambiamento ambientale sostenibile”.
Come Max Hidalgo Quinto (Perù, 30 anni) fondatore Yawa, una startup che costruisce turbine eoliche portatili che raccolgono l’acqua dall’umidità atmosferica e dalla nebbia. I materiali utilizzati per costruire la macchina sono riciclabili e il dispositivo contiene una quantità minima di plastica. La tecnologia, di semplice utilizzo, può anche essere modificata per adattarsi alla qualità dell’aria locale.
O come la ventiduenne Anna-Luisa Beserra (Brasile), fondatrice di Aqualuz. Beserra ha vinto il Young Champions of the Earth Prize per il suo dispositivo che disinfetta l’acqua piovana catturata nelle cisterne, attraverso i raggi solari. Un’invenzione a basso costo e di facile manutenzione che può durare fino a 20 anni. Ad oggi le sue unità sono state installate in 5 Stati e in più di 50 città in tutto il Brasile.
Xiaoyuan Ren (Cina, 29 anni ) è invece a capo di MyH2O, una piattaforma di dati che testa e registra la qualità delle acque sotterranee nei villaggi nella Cina rurale. Grazie ad un’app, MyH2O rende accessibili tali dati ai residenti in maniera che sappiano dove trovare acqua pulita. La piattaforma educa anche le comunità sulle fonti di contaminazione e collega i villaggi con le società di acqua potabile.
L’ingegnere Mariama Mamane (Niger) si è aggiudicata il premio a 27 anni per aver trovato una soluzione ecologica e innovativa al problema del giacinto d’acqua. Questa pianta acquatica altamente invasiva in grado di creare un fitto tappeto verde che può essere devastante per l’ambiente -a causa dell’eutrofizzazione – e per la salute – permettendo alle zanzare di proliferare. Piuttosto che tentare semplicemente di distruggerla, Mamane la impiega in maniera controllata per la fitodepurazione dei corsi d’acqua, trasformandola in fertilizzante naturale mediante compostaggio anaerobico. Il biogas rilasciato dal processo è usato quindi per generare elettricità.
Le migliori innovazioni “mediterranee” per la gestione sostenibile dell’acqua
Non bisogna necessariamente andar lontano per trovare progetti e buone pratiche a tutela dell’oro blu. Ne è un esempio PRIMA (Partnerships for Research and Innovation in the Mediterranean Area), programma di ricerca che mira a costituire un partenariato strutturato e di lungo periodo dedicato al Mediterraneo. L’iniziativa, che vede l’Italia come il maggior finanziatore, è nata per accorpare e promuovere soluzioni innovative in campo alimentare, della gestione delle risorse idriche e dell’agricoltura sostenibile.
“Il World Water Day 2021 quest’anno celebra il valore dell’acqua (#valuingwater) l’elemento base per la vita, fondamentale per la salute dell’uomo e dell’ambiente”, spiega Angelo Riccaboni, Presidente della Fondazione incaricata di attuare il Programma PRIMA.
“La gestione sostenibile delle risorse idriche è uno dei temi cardine del programma PRIMA che finanzia la ricerca e l’innovazione nel settore agroalimentare e idrico del Mediterraneo. I dati, le informazioni, le conoscenze sono imprescindibili per ridurre lo spreco di acqua, garantire l’accessibilità, assumere comportamenti virtuosi. Gran parte dei progetti PRIMA propongono soluzioni che permettono di integrare un uso efficiente dell’acqua e pratiche agricole più sostenibili. Ad esempio, i progetti hanno finanziato soluzioni per migliorare l’efficienza dell’irrigazione, affrontare il tema della scarsità idrica alla luce di condizioni climatiche avverse, promuovere una gestione integrata degli acquiferi e delle acque sotterranee, utilizzare risorse idriche non convenzionali, sviluppare tecniche e sistemi irrigui innovativi, forti di un adeguato utilizzo dei sensori e del digitale”.
In soli tre anni, PRIMA ha investito oltre 40 milioni di euro su 31 progetti legati alle sfide idriche e ha integrato in tutti i 129 progetti fino ad oggi finanziati il tema della gestione efficiente delle risorse idriche grazie ad approccio integrato. “Con lo scopo di offrire risposte concrete alle sfide ambientali e sociali in corso, abbiamo valorizzato, attraverso l’Osservatorio POI (Prima Observatory on Innovation), le migliori pratiche di sostenibilità ed innovazioni (oltre 50) molte delle quali propongono soluzioni per un uso efficiente della risorsa idrica”.
“Per fare qualche esempio, alcune aziende visibili sulla piattaforma sviluppano e adottano soluzioni di irrigazione intelligente, serre hi-tech, coltivazione idroponica, tecniche per eliminare il consumo di acqua nell’industria edilizia”, ha aggiunto Riccaboni. “Si tratta di pratiche innovative che presentano aspetti di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Solo partendo da esperienze di successo e dalla loro emulazione possiamo veramente operare la transizione verso la sostenibilità che ci è richiesta, in linea con l’Agenda 2030 e l’European Green Deal”.
Leggi anche Innovazione: 4 eccellenze italiane nella gestione sostenibile dell’acqua