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Dalla tutela del mare al turismo rigenerativo, le “connessioni” del festival SEIF 2024

Festival SEIF 2024: la sostenibilità è fatta di “connessioni”
crediti: SEIF 2024

Il festival SEIF 2024 si è svolto a Marciana Marina dal 28 al 30 giugno

Esplorare e valorizzare le “connessioni” tra natura, cultura, economia, educazione. Tenendo il mare al centro. Tra santuari marini, riserve della biosfera Unesco, reti europee per le scuole, accessibilità dei porti, turismo rigenerativo. Sono il tema – e le sue tante declinazioni – affrontato nella tre giorni del festival SEIF 2024 (Sea Essence International Festival) all’isola d’Elba. Tra il 28 e il 30 giugno, la 6° edizione dell’evento di Marciana Marina, organizzato da Fondazione Acqua dell’Elba, ha mostrato come l’intreccio tra sostenibilità ambientale e sociale e promozione dei territori possa concretizzarsi nel cuore del Mediterraneo.

Il festival SEIF 2024 “è rappresentativo dell’importanza di tutte le relazioni e i legami che nel tempo si sono costruiti e intrecciati, e che porteranno anche in futuro a nuovi e importanti progetti”, sottolinea Fabio Murzi, Presidente della Fondazione Acqua dell’Elba. Progetti che si fondano sulla “necessità di dialogare e confrontarsi tra comunità locali, società, politica, associazionismo, aziende, scuola e mondo della cultura per proteggere il nostro ecosistema marino”, aggiunge. E che creano occasioni per “connettere e unire chi ha a cuore il mare e la sua valorizzazione”.

Scuole Blu, l’Elba nella rete europea

A rappresentare meglio “l’essenza del mare” interpretata da SEIF 2024, forse, è l’annuncio dell’adesione delle scuole dell’Elba alla rete europea di Blue Schools, iniziativa avviata dalla Commissione Europea e promossa da UNESCO-IOC. L’isola tocana è, ufficialmente, la prima unità territoriale d’Europa in cui tutti gli istituti scolastici sono certificati come “Blue Schools”.

Cosa significa? L’iniziativa impegna scuole, insegnanti, studenti e studentesse in programmi di “educazione all’oceano”. In pratica, si tratta di un portare le tematiche marine sui banchi di scuola, in modo sistematico. Un approccio dal basso che promuove la partecipazione collettiva per un oceano sano ed un utilizzo responsabile delle risorse marine.

Il santuario marino Pelagos

Un passo avanti importante, quello delle “scuole blu”, per almeno due buone ragioni. La prima: l’Elba è al centro della Riserva della Biosfera MaB UNESCO “Isole di Toscana”, istituita nel 2003 e gestita dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Uno scrigno prezioso, e tutelato, che racchiude una grande diversità geologica, geomorfologica, biologica e culturale rappresentativa della regione mediterranea.

La seconda ragione è la centralità dell’Elba anche sul fronte degli impegni internazionali per il miglioramento degli ecosistemi marini. Che si sono concretizzati durante il festival SEIF 2024 con la consegna delle bandiere dell’Accordo Pelagos agli otto comuni dell’Arcipelago Toscano che si affacciano sull’area marina protetta creata nel 1991 e in funzione dal 2022, il Santuario Pelagos. E che hanno firmato la Carta di Partenariato Pelagos. Ovvero Livorno, Capraia Isola, Portoferraio, Porto Azzurro, Capoliveri, Rio, Marciana e Marciana Marina.

Il santuario si estende per quasi 90mila km2 tra Sardegna settentrionale, costa toscana, Corsica, Liguria, Provenza e Principato di Monaco ed è un’area marina protetta di interese internazionale per la salvaguardia dei mammiferi marini. L’unica di questo genere nel Mediterraneo.

Con la Carta di Partenariato Pelagos, che riunisce 91 comuni firmatari, gli aderenti si impegnano a rendere più tangibile il Santuario agli occhi del pubblico; creare nuove sinergie su temi relativi ai mammiferi marini e alla loro protezione; coinvolgere i partner territoriali per promuovere gli obiettivi dell’Accordo e realizzare azioni concrete a favore dei mammiferi marini.

Dal festival SEIF 2024, un’idea di turismo rigenerativo

In anni in cui l’overtourism è un fenomeno sempre più tangibile anche in molte località italiane, al di là dei “soliti noti” come Venezia o le Cinque Terre, il festival SEIF 2024 mette l’accento sul turismo rigenerativo. Un’idea di turismo in cui è quest’ultimo ad essere al servizio del territorio, e non viceversa. All’evento di marciana Marina ha fatto tappa la Rotta dei Fenici, l’itinerario culturale riconosciuto dal Consiglio d’Europa che connette le grandi direttrici nautiche utilizzate fin dal 12° secolo prima di Cristo dal popolo dell’antichità che, più di ogni altro, incarna quelle “connessioni” tra le sponde del Mediterraneo.

La Rotta promuove un turismo rigenerativo integrato identitario e responsabile. Fa perno sulla collaborazione con organizzazioni pubbliche e private, locali, nazionali ed internazionali. Da questa iniziativa sono nate, ad esempio, reti di operatori turistici che stanno sviluppando innovative offerte di “turismo di scoperta” basato su un programma di qualità dei servizi alla fruizione.

E in questo solco si colloca l’espansione della “Via dell’Essenza”, la rete di sentieri costieri che permettono di fare trekking vista mare che Fondazione Acqua dell’Elba e PNAT (Parco Nazionale Arcipelago Toscano) stanno rinnovando, per promuovere la tutela e la salvaguardia dell’ambiente e valorizzare l’ecosistema elbano. A SEIF 2024 sono state inaugurate 4 nuove tratte, mentre prosegue l’impegno per rendere più fruibili gli 8 percorsi sensoriali già istituiti. Con interventi di ripristino del calpestio, nuova segnaletica, digitalizzazione delle mappe, e l’identificazione e valorizzazione di nuovi punti di interesse. Dopo aver presentato il 1° sentiero lo scorso anno, durante SEIF 2024 sono state inaugurate le tappe 2-3-4-5 (da Sant’Andrea a Marina di Campo). Le tappe 6-7-8 sono attualmente fruibili e verranno nei prossimi mesi dotate dei medesimi servizi delle tappe precedenti.

Il festival ha poi dedicato la prima edizione del premio SEIF a Marco Rossato, il primo navigatore paraplegico ad aver circumnavigato l’Italia in solitaria. Un modo per sottolineare l’importanza del tema dell’accessibilità dei porti, interpretando così la tutela del mare anche nella sua dimensione di necessaria inclusività.

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