Dietro l’emergenza acqua c’è la crescita del 10% in 15 anni dell’evapotraspirazione
(Rinnovabili.it) – Aumenta la quantità di acqua in atmosfera, diminuisce quella che torna a scorrere in superficie in fiumi, torrenti e laghi. Con un impatto sul ciclo idrico su tutto il pianeta, e in gran parte a causa del riscaldamento globale. Per la prima volta dei ricercatori sono riusciti a misurare con precisione l’evapotraspirazione, cioè il passaggio dell’H2O dal terreno e dai corpi (animali e piante) in atmosfera attraverso evaporazione e traspirazione. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Nature, traccia il perimetro dell’emergenza acqua che ci riserva il futuro.
Da decenni gli scienziati cercavano di avere una fotografia completa del ciclo dell’acqua, ma tutti i sistemi di misurazione usati lasciavano dei buchi o erano troppo poco accurati. La svolta è arrivata grazie al satellite GRACE che è in grado di misurare il budget idrico a partire da modificazioni del campo gravitazionale, quindi superando l’uso di immagini satellitari.
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Che cosa ha scoperto GRACE? Dal 2003 al 2019, il tasso di evapotraspirazione è aumentato del 10%. Le cause sono in parte ordinarie: secondo le stime, il 17% di questo aumento è legato alla variazione naturale data dal fenomeno climatico El Niño. Ma più della metà della variazione dipende invece dal riscaldamento globale e, nello specifico, dall’aumento della temperatura superficiale terrestre. Che ha cause antropiche.
Un dato, questo, che si riflette sul comportamento complessivo del ciclo dell’acqua, sistema a cui il global warming fornisce più energia. Gli scienziati notano che all’aumento della quantità di H2O in atmosfera corrisponde un valore decrescente di ruscellamento idrico, cioè della quantità di acqua che ricade sulla terra e scorre in superficie invece di penetrare in profondità.
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Cosa significa tutto questo? Significa dover far fronte a emergenza acqua con più frequenza, tra scarsità di acqua per il consumo umano, più siccità, minori risorse per l’agricoltura, rischio incendi maggiore.
“L’aumento dell’evapotraspirazione influisce sulla quantità di acqua superficiale disponibile per l’agricoltura e l’approvvigionamento idrico. In futuro, l’aumento dell’evapotraspirazione potrebbe anche significare una maggiore perdita di acqua dalla terra in alcune regioni, portando a siccità, mentre altre aree subiscono piogge più intense a causa della circolazione atmosferica”, spiega a Carbon Brief Madeleine Pascolini-Campbell, prima autrice dello studio. “Se queste tendenze di evapotraspirazione continuano in linea con le aspettative, le diminuzioni associate del flusso fluviale e l’aumento del rischio di incendi presenteranno sfide per i gestori dell’acqua e i pianificatori di emergenza in tutto il mondo”.