di Tommaso Tetro
L’economia blu dà lavoro a 4,5mln di persone e fattura 650mld l’anno
(Rinnovabili.it) – Arriva il Piano dell’Unione Europea per l’economia blu. Dentro diverse proposte da parte della commissione Ue: come azioni per favorire gli investimenti in aree marine protette, energia rinnovabile offshore e decarbonizzazione del trasporto marittimo e dei porti che potrebbero essere utilizzati come hub energetici. Al cuore del Piano, la Commissione Ue pone la transizione ecologica e l’innovazione intese come grandi opportunità per l’economia del mare Ue, che oggi dà lavoro a 4,5 milioni di persone e fattura 650 miliardi l’anno.
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La nuova Strategia per l’economia blu e sostenibile è stata approvata sotto forma di comunicazione. Contiene obiettivi per i prossimi anni, tra cui su neutralità climatica e inquinamento zero, con azioni per esempio su come sfruttare l’energia delle onde e delle maree, la produzione di alghe, lo sviluppo di attrezzi da pesca innovativi o il ripristino degli ecosistemi marini. Secondo la commissione “un’economia blu sostenibile è essenziale per il raggiungimento degli obiettivi del Green deal europeo e per garantire un ambiente verde e inclusivo nella ripresa dalla pandemia. Un mix energetico sostenibile dell’oceano, compreso l’energia eolica galleggiante, l’energia termica, le onde e le maree, potrebbe generare un quarto dell’elettricità dell’Ue nel 2050″.
Per abbattere l’inquinamento e orientare il sistema verso l’economia circolare viene proposto di rinnovare gli standard per la progettazione di attrezzi da pesca, per il riciclaggio delle navi (entro il 2023) e per lo smantellamento delle piattaforme offshore, oltre che di mettere in campo azioni per ridurre l’inquinamento da plastica e da micro-plastiche. La Strategia dedicata alla blue economy punta da un lato a preservare la biodiversità e dall’altro a investire nella natura.
Per sostenere l’adattamento al clima e la resilienza sulle aree costiere la Commissione Ue punta su azioni di adattamento, come lo sviluppo di infrastrutture verdi nelle zone costiere e la protezione dal rischio di erosione e dalle inondazioni. La Strategia adottata contiene anche impegni per garantire una produzione alimentare sostenibile. Per esempio attraverso una proposta legislativa che verrà presentata nel 2022 per l’aggiornamento degli standard sui frutti di mare, la presentazione di una azione ad hoc per le alghe nel 2022, il controllo più rigoroso della pesca, nuovi orientamenti strategici per l’acquacoltura sostenibile.
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Per migliorare la gestione dello spazio in mare la Strategia prevede inoltre la creazione di un forum blu per chi ha a che fare con il mare tutti i giorni, per coordinare un dialogo tra gli operatori offshore, le parti interessate e gli scienziati coinvolti. E’ poi prevista anche l’emanazione di un rapporto sull’attuazione della direttiva Ue sulla pianificazione dello spazio marittimo che sarà emanata nel 2022; e una valutazione della direttiva quadro sulla strategia marittima nel 2021 e, in base al risultato, un’eventuale revisione entro il 2023. Infine la Commissione Europea e la Bei aumenteranno la loro cooperazione per una economia blu sostenibile. Le istituzioni collaboreranno con gli Stati membri per soddisfare le esigenze di finanziamento per ridurre l’inquinamento nei mari europei e sostenere gli investimenti per l’innovazione blu e la bio-economia blu, anche attraverso il ricorso al Fondo europeo per gli affari marittimi.
“La pandemia ha colpito i settori dell’economia marina in modi diversi ma profondi”, ha dichiarato Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’ambiente. “Abbiamo l’opportunità di ricominciare da capo e intendiamo assicurarci che la ripresa sposti l’attenzione dal mero sfruttamento alla sostenibilità e alla resilienza. Quindi, per essere veramente verdi, dobbiamo anche pensare al blu”.