Emilia-Romagna, Lazio, Abruzzo e Umbria. Sono le 4 regioni a cui il governo si appresta a distribuire risorse in via prioritaria per fronteggiare le criticità idrogeologiche. In tutto 210 milioni di euro distribuiti su 59 progetti contro il dissesto idrogeologico.
“Il Ministero – spiega Gilberto Pichetto Fratin – continua a lavorare con grande impegno sul tema del contrasto al dissesto idrogeologico, con importanti stanziamenti economici che si aggiungono a molte misure di efficiente governance, come quelle più recentemente individuate nel decreto ambiente che rafforzano i poteri dei Presidenti di Regione nel loro ruolo di Commissari Straordinari”.
“I decreti odierni – conclude Pichetto – ci permettono di avviare e proseguire opere necessarie per la sicurezza dei territori”.
Impegnato il 20% delle risorse 2024
Lo stanziamento annunciato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) riguarda all’incirca il 20% delle risorse complessive a disposizione per l’intero 2024. A fine settembre, il titolare del MASE aveva riferito che le risorse contro il dissesto idrogeologico per il 2024 ammontavano a 1 miliardo e 84 milioni.
Per il prossimo anno, la richiesta avanzata dal ministero è di aumentare la somma a 2,5 miliardi di euro. Richiesta inserita nella Legge di Bilancio 2025. Giova qui ricordare che con la revisione del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza del 2023, il governo Meloni ha dimezzato le risorse PNRR per contrastare il dissesto idrogeologico. Dei 2,49 mld previsti in origine su questa misura (missione 2, componente 4, investimento 2.1), il nuovo PNRR ne cancella 1,287 mld.
“La necessità di garantire una corretta programmazione degli interventi ha portato il Ministero a richiedere per la prossima Legge di Bilancio una dotazione di 2,5 miliardi di euro per l’attuazione dei programmi triennali delle Autorità di Bacino, in aggiunta alle risorse della nuova programmazione degli FSC e alle dotazioni già iscritte in bilancio”, dettagliava Pichetto in un question time alla Camera a fine settembre.
I numeri del dissesto idrogeologico in Italia
Secondo i dati Ispra, in Italia si trovano 2,115 milioni edifici e 727mila imprese situati nelle zone più vulnerabili al rischio idrogeologico.
Tra queste imprese, più di 84 mila si trovano in aree a elevata o molto elevata pericolosità da frana, coinvolgendo oltre 220 mila lavoratori esposti a rischio; inoltre, più di 640 mila imprese si trovano in aree a rischio di alluvioni secondo uno scenario di pericolosità medio.
Sono oltre 1,3 milioni gli abitanti e quasi 548mila le famiglie che risiedono in aree a rischio frane, mentre quasi 7 milioni di persone vivono in zone soggette al rischio di alluvioni.
Il 94% dei comuni italiani è a rischio per frane, alluvioni o erosione costiera. 1,3 milioni di abitanti sono a rischio frane e 6,8 milioni di abitanti a rischio alluvioni.
In Italia avvengono 2/3 di tutte le frane censite in Unione Europea.
Quali sono e dove si trovano i progetti finanziati
Le risorse sono state distribuite in questo modo nelle 4 regioni:
- 75 milioni all’Emilia-Romagna,
- 69,9 al Lazio,
- 36,1 all’Abruzzo,
- 30,2 all’Umbria.
In questa tabella sono riassunti i progetti principali contro il dissesto idrogeologico tra quelli finanziati dal MASE:
Regione | Importo Totale (milioni di euro) | Numero di Progetti | Ubicazione dei Progetti Principali |
Emilia-Romagna | 75 | 15 | Sala Baganza (Parma e Colorno), Castelnuovo Rangone (Torrente Tiepido), Goro e Comacchio (argini), San Leo (parete sud) |
Lazio | 69,9 | 20 | Vallepietra (consolidamento parete rocciosa Santissima Trinità), Roma (zona Torrino, sicurezza idraulica) |
Abruzzo | 36,1 | 20 | Pineto (riduzione rischio idraulico e recupero fiume Vomano) |
Umbria | 30,2 | 4 | Foligno (due interventi), Massa Martana, Montecastrilli |