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Florida: onda radioattiva alta 6 metri se crolla la diga di Piney Point

Diga di Piney Point: allarme per l’onda radioattiva
Nella foto: un lago formato su depositi di fosfogesso. Credits: depositphotos.com

Il 2 aprile le prime crepe nella diga di Piney Point

(Rinnovabili.it) – La diga di Piney Point sta cedendo e la Florida teme un disastro ambientale. Che in parte sta già avvenendo, visto che per togliere un po’ di pressione sull’infrastruttura crepata le autorità hanno iniziato a pompare nella baia di Tampa parte delle acque tossiche, sottoprodotto di una miniera di fosfati. Il governatore dello Stato del sud-est americano ha minimizzato: i rischi maggiori per l’ecosistema marino verrebbero da composti azotati.

Cosa sta succedendo alla diga di Piney Point

Il 2 aprile la diga ha iniziato a dare improvvisi segnali di cedimento. Segnali gravi: crepe nella parete di cemento da cui iniziava a filtrare l’acqua del bacino di contenimento. Le autorità locali della contea di Manatee hanno subito provato a guadagnare tempo, riempiendo le crepe con materiale vario e iniziando a svuotare parzialmente la grande vasca da 1,8 milioni di m3 di acque tossiche. Il ritmo è di circa 130mila m3 al giorno.

Ma hanno anche dato l’ordine di evacuare la zona. Un cedimento improvviso della diga di Piney Point, infatti, secondo le simulazioni genererebbe un’onda alta fino a 6 metri, capace di spazzare via ogni cosa nella sua corsa verso il mare. Finora l’evacuazione ha riguardato 300 abitazioni ed è stato chiuso un tratto di autostrada. I residenti che vivono intorno alla diga di Piney Point hanno ricevuto un avviso via sms il 3 aprile. Diceva di lasciare subito l’area perché il crollo della diga era “imminente”. Nello stesso giorno, le autorità hanno ampliato l’area di evacuazione.

Acque tossiche?

Cosa contiene esattamente la diga di Piney Point? L’infrastruttura è afferente a un vecchio sito estrattivo di fosfato, ora abbandonato. Nel bacino si trovano acque e depositi sedimentari risultato dell’attività di estrazione. Le acque contengono quindi del fosforo, ovviamente, e composti azotati. Questi possono rivelarsi particolarmente nocivi per l’ecosistema marino di Tampa Bay perché stimolerebbero una ‘marea rossa’: una crescita improvvisa di una particolare specie di alga.

Ma c’è dell’altro: le acque potrebbero essere radioattive. Uno dei sottoprodotti dell’estrazione del fosfato, infatti, è il fosfogesso, un idrato di solfato di calcio formato come sottoprodotto della produzione di fertilizzante dalla roccia fosfatica. Il nome non deve trarre in inganno. A differenza del gesso comune, il fosfogesso non ha impieghi in quanto conserva generalmente un livello di radioattività, anche se basso, che deriva dalla presenza in basse concentrazioni di radio, uranio e torio.

Il governatore della Florida Ron DeSantis ha assicurato che le acque non sono affatto radioattive. “L’acqua è stata testata prima dello scarico e la preoccupazione principale sono i nutrienti”, ha dichiarato. “L’acqua soddisfa gli standard di qualità dell’acqua, standard per le acque marine, ad eccezione principalmente del fosforo e dell’azoto”. Addirittura, in un tweet aveva descritto l’acqua contenuta dalla diga di Piney Point come semplice “acqua salata”. La commissaria all’agricoltura della Florida Nikki Fried, invece, ha parlato di possibile catastrofe ambientale.

Molto critici anche i gruppi ecologisti locali. “Le aziende di fosfato hanno avuto più di 50 anni per trovare un modo per smaltire i rifiuti di gesso radioattivo”, ha detto il gruppo di attivisti Mana-Sota 88. “Al momento non esistono normative federali, statali o locali che impongano all’industria di effettuare lo smaltimento finale dei rifiuti di fosfogesso in modo accettabile dal punto di vista ambientale”.

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