Rinnovabili • Deficit idrico: Nord Ovest ancora in “zona rossa” per rischio siccità Rinnovabili • Deficit idrico: Nord Ovest ancora in “zona rossa” per rischio siccità

Siccità senza fine per il Nord Ovest, l’autunno non cancella il deficit idrico

Ottobre non ha portato le consuete piogge autunnali. L’irregolarità pluviometrica elevata non ha permesso al territorio di respirare e ai bacini di riempirsi. Piemonte e Lombardia le più colpite. Fiumi a secco nel cuneese, grandi laghi appena al 5-17% della capienza

Deficit idrico: Nord Ovest ancora in “zona rossa” per rischio siccità
La Stura di Demonte all’altezza di Cuneo a inizio agosto 2022, durante uno dei periodi di maggior deficit idrico dell’anno. via depositphotos.com

Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia con deficit idrico tra i peggiori in Europa

(Rinnovabili.it) – Sul Nord Ovest continua a pesare un deficit idrico elevato, così come sul 27% dell’Europa. Un quarto del continente è in zona rossa secondo l’European Drought Observatory del Joint Research Centre (JRC): perdurano le condizioni di siccità che hanno caratterizzato gran parte del 2022. “E’ conclamato che la crisi climatica stia pienamente coinvolgendo l’Europa e che il problema debba essere affrontato in un quadro comunitario”, chiede Francesco Vincenzi, presidente Anbi.

I dati del JRC si riferiscono alla situazione aggiornata alla fine di settembre. Durante questo mese, però, le piogge non sono state abbastanza per dare respiro ai territori più colpiti dalla siccità. L’irregolarità pluviometrica è stata una costante, e bisogna considerare anche le temperature largamente sopra la media su gran parte della penisola che, con buona probabilità, ci consegneranno uno dei mesi di ottobre più caldi di sempre per l’Italia.

La mappa della siccità in Europa a fine settembre 2022. Crediti: EDO – JRC

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Infatti la situazione idrologica dell’Italia settentrionale è “sempre più compromessa”, nota l’Anbi, segnalando che il riempimento dei laghi d’Iseo e Como è al 5 e 8,5% e il lago Maggiore supera appena il 18% mentre nel biennio passato a questo punto dell’anno era tra il 70 e il 90%. “E’ questa una situazione anomala e che crea grande preoccupazione, se consideriamo che la gran parte del sistema idrologico del Nord Italia dipende dalle disponibilità di questi bacini. Se non pioverà con regolarità nelle prossime settimane, inizieremo il nuovo anno già in sofferenza idrica”, osserva Massimo Gargano, direttore generale Anbi.

Valle d’Aosta e Piemonte sono i più colpiti al momento. I 20 mm di pioggia caduti nel mese non hanno certamente risolto il deficit idrico della Dora Baltea, mentre sono quasi a secco Ellero, Orba, Varaita e Bormida. In calo le portate di Cervo, Stura di Lanzo e Stura di Demonte, mentre crescono – ma troppo poco per uscire dalla zona di pericolo – il Tanaro, l’Orco e il Chisone. In Lombardia i fiumi restano in sofferenza: l’Adda segna -75% rispetto al 2020/21, il Serio -76%, Brembo e Oglio -80%. Il Po nel Nord Ovest continua ad avere portate in calo.

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