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Crisi climatica e agricoltura accelerano il declino delle acque sotterranee in 1 falda su 3

Per il 12% delle falde l’abbassamento dei livelli delle acque di falda è stato di oltre mezzo metro l’anno. E non sono i casi peggiori: in Spagna, Iran, Cina e Stati Uniti occidentali il ritmo di svuotamento è 4 volte più veloce e supera i 2 metri l’anno

Declino acque sotterranee: crisi climatica lo accelera in 1 falda su 3
Foto di Jimmy Chang su Unsplash

La mappa globale del declino delle acque sotterranee

(Rinnovabili.it) – Crisi climatica e prelievi agricoli sempre più intensi stanno svuotando le falde acquifere globali. Innescando un circolo vizioso che presenta rischi sia per gli ecosistemi che per le attività umane. Un calo “accelerato” negli ultimi 40 anni in più del 30% dei casi. Che arriva a livelli preoccupanti anche in Europa, soprattutto in Spagna. È il risultato a cui arriva uno studio sul declino delle acque sotterranee in tutto il mondo condotto da un gruppo di ricercatori dell’università della California – Santa Barbara e pubblicato su Nature.

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Prelievi eccessivi delle acque di falda – cioè non compensati dalle precipitazioni – possono causare cambiamenti significativi su aree molto vaste. Dall’esaurimento dei pozzi, a livello locale, all’intrusione dell’acqua di mare e alla subsidenza del terreno, fino all’esaurimento di interi corsi d’acqua. Verso questo scenario va rapidamente 1 falda su 3 in tutto il mondo, sostiene lo studio che ha analizzato 1.693 sistemi acquiferi in più di 40 paesi, che complessivamente rappresentano il 75% dei prelievi idrici globali.

Tra il 2000 e il 2022, il declino delle acque sotterranee è avanzato di almeno 10 cm l’anno in più di un terzo dei casi. Mentre per il 12% delle falde l’abbassamento dei livelli delle acque di falda è stato di oltre mezzo metro l’anno. E non sono i casi peggiori: in Spagna, Iran, Cina e Stati Uniti occidentali il ritmo di svuotamento è 4 volte più veloce e supera i 2 metri l’anno.

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Non è così ovunque, sottolinea lo studio. Il declino delle acque sotterranee è una realtà nel 71% delle falde analizzate dai ricercatori. Fenomeno che riguarda in particolare i luoghi situati in climi aridi, mentre il calo accelerato è localizzato soprattutto nelle aree a clima arido e semi-arido che sono coltivate.

È una quantità 3 volte superiore a quella che ci si potrebbe attendere su base probabilistica, spiegano gli autori: segno che il nesso tra crisi climatica e prelievi agricoli più esigenti ha un impatto elevato. Il 90% delle falde acquifere dove il declino sta accelerando, infatti, si trova in luoghi dove le condizioni climatiche sono diventate più secche negli ultimi 40 anni.