A inizio marzo, la crisi idrica 2023 è già agli stessi livelli di gravità dell’anno scorso
(Rinnovabili.it) – Un commissario straordinario per coordinare la lotta alla siccità, un decreto urgente per mettere in cantiere le opere necessarie, una cabina di regia interministeriale per affrontare la crisi idrica 2023 a 360 gradi. Sono le decisioni prese ieri da Palazzo Chigi durante il Tavolo sull’emergenza idrica.
I numeri della siccità
L’anno nuovo è iniziato senza lo sperato cambio di marcia rispetto al 2022. Piogge sporadiche, nevicate molto inferiori alle medie stagionali e temperature decisamente sopra la norma stanno già prosciugando i fiumi soprattutto al Nord. La situazione è particolarmente critica perché si aggiunge alla sofferenza del 2022.
Secondo i dati di Fondazione CIMA, in media la risorsa idrica nivale è analoga a quella registrata l’anno scorso, cioè -45% sulla media dell’ultimo decennio. Al Nord, sulle montagne che appartengono al bacino idrico del Po, il deficit supera il 60%. E su 10 litri d’acqua che scorrono nell’anno nel grande fiume, ben 6 provengono proprio da acque di fusione.
La ricetta del governo contro la crisi idrica 2023
Per far fronte alla crisi idrica 2023, ieri il governo ha stabilito un piano in quattro punti. Primo: creare una “Cabina di regia tra tutti i ministeri interessati” che dovrà “definire un piano idrico straordinario nazionale d’intesa con le Regioni e gli Enti territoriali”. Lo scopo è individuare le priorità di intervento e definire la loro programmazione, “anche utilizzando nuove tecnologie”.
Secondo punto: un “provvedimento normativo urgente che contenga le necessarie semplificazioni e deroghe e accelerando i lavori essenziali per fronteggiare la siccità”. Gli ostacoli burocratici sono uno degli aspetti al centro dell’attenzione di Palazzo Chigi. Come ha sottolineato il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, rispondendo a interrogazioni al Question Time alla Camera sulla siccità, ci sono già oggi a disposizione 8 miliardi di euro “che sono lì da qualche anno con l’impossibilità di essere spesi per ragioni burocratiche e normative su cui bisognerà intervenire rapidamente”.
A monitorare che le decisioni prese si traducano in interventi concreti sarà un commissario straordinario, terzo punto deciso dal Tavolo del governo. Il commissario avrà un ruolo esecutivo e dovrà verificare che la programmazione decisa dalla Cabina di regia venga effettivamente attuata.
Infine, l’ultimo punto per affrontare la crisi idrica 2023 riguarda una campagna di sensibilizzazione “sull’uso responsabile della risorsa idrica”.