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Il consumo umano di acqua ha spostato la Terra di 80 centimetri

Consumo umano di acqua: ha un impatto sulla rotazione della Terra
Foto di NASA su Unsplash

Prima stima del prelievo dalle falde: 2150 mld t di acqua in 20 anni

(Rinnovabili.it) – Il consumo umano di acqua si vede dallo spazio. In meno di 20 anni, abbiamo prelevato così tanta acqua di falda da far spostare l’asse di rotazione della Terra di quasi 80 centimetri. Lo ha calcolato il primo studio a tentare una stima precisa del contributo dei prelievi idrici alle modifiche della rotazione terrestre, pubblicato di recente su Geophysical Research Letters.

“Il polo di rotazione della Terra cambia molto”, spiega Ki-Weon Seo, geofisico della Seoul National University che ha guidato lo studio. “Il nostro studio dimostra che tra le cause legate al clima, la ridistribuzione delle acque sotterranee ha in realtà il maggiore impatto sulla deriva del polo rotazionale”.

Le conseguenze del consumo umano di acqua sul Pianeta

Perché? Il consumo umano di acqua si basa sia sullo sfruttamento delle acque superficiali (fiumi, laghi) sia sull’acqua di falda. Quest’ultima è stoccata sottoterra e, con il prelievo, viene spostata altrove. Questo causa un cambiamento nella distribuzione della massa del Pianeta, e di conseguenza ha un impatto sulla rotazione della Terra.

Per calcolare questo impatto, i ricercatori hanno usato un modello della Terra che simula variazioni della rotazione del Pianeta in base ai cambiamenti delle calotte glaciali e dei prelievi di acqua di falda. Mentre i primi sono noti e facilmente misurabili, calcolare esattamente quante acque sotterranee vengono prelevate è complesso e non esistono che stime più o meno attendibili. Per rispettare sia i cambiamenti delle calotte glaciali sia la variazione osservata nell’asse terrestre, i ricercatori hanno calcolato che il modello deve presupporre 2150 miliardi di tonnellate di acqua prelevata tra 1993 e 2010.

L’impatto su come ruota la Terra non è l’unica conseguenza. La redistribuzione della massa è anche una redistribuzione dell’acqua sul Pianeta. Togliendola dalle falde, l’uomo la reinserisce nel ciclo dell’acqua e quindi contribuisce ad aumentare il livello globale dei mari. In questi 20 anni, calcola lo studio, il consumo umano di acqua è responsabile di 6 mm di aumento dei mari globali.

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