Gli eventi estremi legati all’acqua hanno dominato i disastri climatici nel 2022, mentre la criosfera è sotto forte pressione e metà dei fiumi globali ha anomalie marcate nella portata. Mancano però dati certi per ogni regione, senza i quali è difficile intervenire con la prevenzione e salvare vite, avverte l’Organizzazione meteorologica mondiale
Il nuovo rapporto dell’OMM analizza le anomalie del ciclo dell’acqua
(Rinnovabili.it) – Cambiamento climatico e attività umane stanno distruggendo l’equilibrio del ciclo dell’acqua. E mentre ciò accade, non siamo ancora in grado di monitorare adeguatamente lo stato delle risorse idriche globali. Il che rende ancora più complesso sviluppare delle politiche adeguate. Lo afferma l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) nel rapporto State of Global Water Resources 2022.
“I ghiacciai e la copertura di ghiaccio si stanno ritirando davanti ai nostri occhi. L’aumento delle temperature ha accelerato – e anche interrotto – il ciclo dell’acqua. Un’atmosfera più calda trattiene più umidità. Stiamo assistendo a episodi di precipitazioni e inondazioni molto più intense. E all’estremo opposto, più evaporazione, suoli secchi e siccità più intense”, afferma il segretario generale dell’OMM, Petteri Taalas.
Anomalie globali nel ciclo dell’acqua
I disastri climatici legati all’acqua mettono bene in luce le disfunzioni del ciclo dell’acqua oggi. Solo ripercorrendo gli eventi dell’anno scorso si passa dalla eccezionale siccità in Europa (particolarmente acuta in Italia) a quelle che hanno colpito Stati Uniti (il Mississipi) e il Sudamerica, causando peraltro un crollo della generazione idroelettrica che ha riguardato anche la Cina. I paesi africani toccati dal fiume Niger e il Sudafrica, di contro, hanno fatto i conti con inondazioni, così come il Pakistan che si è trovato per 1/3 sott’acqua.
Altri segni di sbilanciamento del ciclo dell’acqua arrivano dalla criosfera. Quello che viene comunemente chiamato “terzo Polo”, cioè le vette della catena himalayana con i suoi ghiacciai, da cui dipendono 2 miliardi di persone, ha perso il 4% del volume tra 2000 e 2018. Così come è evidente l’impatto del cambiamento climatico sui ghiacciai alpini, con il 2022 che è considerato l’annus horribilis e ha segnato nuovi record di fusione senza precedenti. Lo stato dei fiumi globali è altrettanto anomalo: nel 2022 oltre il 50% dei bacini idrografici globali ha subito deviazioni dalle normali condizioni di portata dei fiumi.
“La stragrande maggioranza dei disastri è legata all’acqua e quindi la gestione e il monitoraggio dell’acqua sono al centro dell’iniziativa globale Early Warnings For All. Molti dei paesi destinatari dell’azione prioritaria nel programma Early Warnings for All hanno sofferto di gravi inondazioni o siccità nel 2022. Nessun paese disponeva di dati idrologici tempestivi e accurati a sostegno del processo decisionale basato sull’evidenza e dell’azione tempestiva”, conclude Taalas.