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Il ciclo dell’acqua è fuori controllo: nel 2024 danni per 550 miliardi

Il rapporto Global Water Monitor 2024 riassume lo stato degli eventi estremi legati all’acqua nell’ultimo anno. Oltre ai danni economici, si contano 40 milioni di sfollati e quasi 9mila morti

Cambiamenti climatici: il 2024 ha sconvolto il ciclo dell’acqua
Foto di Markus Distelrath da Pixabay

Almeno 8.700 morti. 40 milioni di sfollati. Danni per 550 miliardi di dollari. Sono i numeri della devastazione causata solo nel 2024 dall’impatto dei cambiamenti climatici sul ciclo dell’acqua. Un elenco fatto di inondazioni devastanti, siccità prolungate e uragani più intensi.

Cambiamenti climatici ed eventi estremi: tra inondazioni e siccità

Come la terribile alluvione che ha colpito Valencia e le regioni limitrofe lo scorso ottobre. Causando almeno 230 morti e danni per 3,6 miliardi. Evento che potrebbe sembrare perfino poca cosa di fronte all’inondazione che ha colpito il Brasile tra aprile e maggio 2024: le acque del Rio Grande do Sul hanno ucciso 85 persone, ne hanno sfollate 150mila, e provocato danni per almeno 17 miliardi di dollari.

Sono alcuni degli episodi più devastanti citati nel rapporto Global Water Monitor 2024, il rapporto curato dall’Australian National University che dà una panoramica dello stato del ciclo dell’acqua e degli sconvolgimenti subiti a causa dei cambiamenti climatici.

Un documento che registra tendenze preoccupanti per tutti i principali indicatori, con gli eventi estremi legati all’acqua (e alla sua assenza) che diventano più intensi e frequenti. I record mensili di pioggia sono il 27% più frequenti rispetto al 2000. Quelli giornalieri il 52% più frequenti. Mentre i record mensili di siccità sono il 38% più frequenti.

Le precipitazioni sulla terraferma, nel complesso, sono state vicine alla media del 1995-2005. Ma i mesi estremamente secchi sono diventati sempre più comuni negli ultimi decenni: il 38% in più nel 2024 rispetto al periodo di riferimento. I cambiamenti climatici modificano anche gli estremi delle precipitazioni giornaliere: più 52% nel 2024 rispetto al periodo 1995-2005.

“Il 2024 è stato un anno di eventi estremi, ma non è stato un evento isolato. Fa parte di un trend in peggioramento di inondazioni più intense, siccità prolungate ed estremi da record”, spiega Albert van Dijk, primo autore del rapporto.

“Dobbiamo prepararci e adattarci a eventi estremi inevitabilmente più gravi. Ciò può significare difese più forti contro le inondazioni, sviluppare una produzione alimentare e riserve idriche più resistenti alla siccità e sistemi di allerta precoce migliori”, continua lo scienziato. “L’acqua è la nostra risorsa più critica e i suoi estremi, sia inondazioni che siccità, sono tra le minacce più grandi che dobbiamo affrontare”.

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