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L’80% delle aree marine protette in Europa non funziona

Aree marine protette: in UE, 8 su 10 non funzionano
Foto di Enrica Tancioni su Unsplash

Aree marine protette, l’86% dà protezione “scarsa, minima o nulla”

La pressione antropica sugli ecosistemi marini in Europa continua a essere troppo alta. E gli strumenti per limitare l’impatto delle attività dell’uomo su coste e mari sono, in gran parte, inefficaci. Invece di ripristinare la natura grazie all’istituzione di aree marine protette (MPA), il vecchio continente è sulla buona strada per mancare in modo clamoroso gli obiettivi al 2030 fissati con la Strategia sulla Biodiversità.

Il problema principale? Più di 8 aree marine protette su 10, in Europa, garantiscono una protezione “scarsa, minima o nulla” da attività umane molto impattanti come l’estrazione mineraria, la pesca con le reti a strascico, il dragaggio dei fondali. Lo afferma uno studio pubblicato su One Earth che analizza 4.858 aree marine protette in Europa con i dati aggiornati al 2022.

Questi i dati complessivi per l’intero continente. Al 2022, le MPA istituite ufficialmente coprivano l’11,4% delle acque europee (in tutto, pari a oltre 610mila km2, il doppio dell’Italia). L’obiettivo fissato dalla Strategia è di arrivare a tutelare almeno il 30% dei mari entro il 2030, di cui il 10% con un livello elevato di protezione. Ma l’istituzione di un’area a regime speciale – almeno su carta – e l’effettivo livello di tutela che si riesce a garantire non vanno a braccetto.

Secondo l’analisi presentata nello studio, l’86% dei mari europei formalmente protetti sono invece interessati da attività di tipo industriale che danneggiano la biodiversità e gli ecosistemi. E solo l’1,5% di queste MPA ha un livello di tutela effettivamente elevato o totale: appena lo 0,2% delle acque europee totali.

L’Italia è tra i paesi UE con la maggiore percentuale di aree marine protette con livello di protezione elevato, il 5,7% del totale, ma molto indietro rispetto a paesi come la Slovenia (al 18%). Ed è proprio la performance slovena, più che quella italiana, che rende l’Adriatico il mare europeo con la quota maggiore di aree protette realmente efficaci, il 6% del totale.

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