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Parte il progetto AG-Wamed sulla gestione delle acque non convenzionali

Il progetto, coordinato dall’UNIFI, è dedicato alla ricerca sul territorio su gestione e utilizzo di acque non convenzionali

gestione acque non convenzionali
via depositphotos.com

(Rinnovabili.it)- Partono le attività di AG-WaMED (“Advancing non conventional water management for innovative climate-resilient water governance in the Mediterranean Area”), il progetto coordinato dall’Università di Firenze dedicato alla gestione delle acque non convenzionali e degli invasi collinari nell’area mediterranea. 

L’intento è elaborare una gestione innovativa delle risorse relative alle acque superficiali e piovane, attraverso processi di desalinizzazione, purificazione delle acque reflue e ricarica controllata delle falde, così da contrastare i cambiamenti climatici a partire dalla ricerca sul territorio.

I risultati del progetto saranno oggetto di una discussione pubblica in una serie di laboratori territoriali tra stakeholders; la sede del Living Lab italiano è la Val d’Orcia, che ha già ospitato un primo meeting internazionale di progetto tra il 5 e il 7 dicembre  in cui i vari attori hanno incontrato le aziende vinicole Banfi e Tenuta Il Poggione. 

“La Val d’Orcia  – ha spiegato Elena Bresci, coordinatrice del progetto e del Water Harvesting Lab di UNIFI – è una zona di produzione di eccellenza che negli ultimi anni è stata investita da diversi eventi siccitosi legati al cambiamento climatico. I piccoli invasi collinari, opere di water harvesting fondamentali per l’irrigazione delle coltivazioni in situazioni di emergenza, hanno rappresentato per molto tempo una risorsa per il territorio. In queste condizioni, tuttavia, sono necessarie strategie basate su ricerca scientifica e   innovazione per migliorarne la gestione, adattandola ai nuovi scenari e ai cambiamenti climatici in atto”.

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Un hub mediterranea per la gestione delle acque non convenzionali

L’UniFi è da tempo attiva sul tema della gestione delle acque nell’ambito del programma PRIMA 

(Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area), da cui il progetto AG-WAMED ha ricevuto un finanziamento di più di un milione di euro che supporterà le attività elaborate dal confronto delle altre sette istituzioni accademiche promotrici: Universidad Politécnica de Madrid (Spagna), Institut des Régions Arides (Tunisia), Alexandria University (Egitto), Hellenic Agricultural Organization (Grecia), Université Larbi Tebessi de Tébessa (Algeria), Vrije Universiteit di Amsterdam (Olanda), Politecnico di Milano.

Il progetto ambisce a diffondere una governance innovativa e resiliente delle acque nell’area mediterranea attraverso l’elaborazione di modelli idrologici delle zone che presentano maggiori complessità e diverse simulazioni degli effetti dell’utilizzo di tecnologie innovative della gestione delle acque. 

Il Living Lab in Val d’Orcia ha visto l’intervento della rettrice dell’ateneo fiorentino Alessandra Petrucci, che ha sottolineato il ruolo chiave dell’Italia e degli altri paesi mediterranei di fronte alle sfide dei cambiamenti climatici nella gestione delle acque nell’elaborazione di misure che coniughino la salute delle popolazioni e il benessere del pianeta.