Lo studio, condotto da ricercatori dell'Università del Sussex e dell'UCL, non nega il fenomeno di esaurimento delle falde acquifere, ma mostra come sia più localizzato di quanto previsto.
Uno studio sullo stato delle acque sotterranee mostra l’influenza della stagionalità nello stoccaggio idrico
(Rinnovabili.it) – Secondo un nuovo studio dell’Università del Sussex e dell’UCL, un minor numero di grandi falde acquifere si sta esaurendo rispetto a quanto stimato in precedenza. Le acque sotterranee, il più grande deposito di acqua dolce al mondo, svolgono un ruolo fondamentale nella fornitura di acqua per l’irrigazione, l’acqua potabile, l’industria e il sostegno di ecosistemi vitali.
Precedenti studi sui cambiamenti nello stoccaggio delle acque sotterranee, basati sui dati della missione satellitare GRACE (Gravity Recovery and Climate Experiment), avevano concluso che l’intensificazione dei prelievi di acqua nella maggior parte dei grandi sistemi acquiferi del mondo stesse causando una riduzione considerevole dello stoccaggio delle acque sotterranee.
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Eppure, questo nuovo studio, pubblicato su Earth System Dynamics, rivela che l’esaurimento non è così diffuso e che il rifornimento delle acque sotterranee dipende dalle precipitazioni estreme che stanno aumentando a causa del cambiamento climatico globale.
Mohammad Shamsudduha, docente di geografia fisica e membro del Sussex Sustainability Research Program presso l’Università del Sussex, ha dichiarato: “Questa nuova analisi fornisce un punto di riferimento, insieme al monitoraggio convenzionale dei livelli delle acque sotterranee, per valutare i cambiamenti nello stoccaggio dell’acqua negli acquiferi nel tempo. Queste informazioni sono essenziali per informare la gestione sostenibile di risorse idriche sotterranee”.
Lo studio, quindi, aggiorna ed estende le analisi precedenti, tenendo conto della forte stagionalità nello stoccaggio delle acque sotterranee. Mostra che una minoranza (solo 5) delle 37 grandi falde acquifere del mondo è in fase di esaurimento e richiede ulteriore attenzione per una migliore gestione.
“I risultati non negano che l’esaurimento delle acque sotterranee si stia verificando in molte parti del mondo, ma che l’entità di questo esaurimento, frequentemente associato all’irrigazione nelle zone aride, è molto più localizzato di quanto gli studi precedenti hanno suggerito”, ha sottolineato Shamsudduha.
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Per la maggior parte, infatti, le tendenze sono non lineari e irregolari, mostrando una notevole variabilità di volume nel tempo. Lo studio mostra inoltre che la variabilità nello stoccaggio delle acque sotterranee nelle zone aride è influenzata positivamente ed episodicamente da anni di precipitazioni estreme.
Ad esempio, nel Great Artesian Basin dell’Australia, le precipitazioni stagionali estreme in due estati consecutive (nel 2010 e nel 2011) hanno aumentato lo stoccaggio delle acque sotterranee di ~ 90 km3, più di dieci volte i prelievi annuali totali di acqua dolce nel Regno Unito. Tuttavia, nel Canning Basin australiano l’esaurimento delle acque sotterranee si verifica a una velocità di 4,4 km3 ogni anno, associata al suo utilizzo nell’estrazione di ferro.