Rinnovabili

Acque di balneazione: in Europa la maggior parte è di alta qualità

Acque di balneazione
Foto di Dagoberta da Pixabay

(Rinnovabili.it) – In vista della giornata mondiale dell’ambiente, lo scorso 3 giugno l’Agenzia europea dell’Ambiente e la Commissione hanno pubblicato la relazione annuale sulle acque di balneazione, che ha svelato l’alta qualità dei siti europei.
Il rapporto si basa sul monitoraggio effettuato nel 2021 su 21.859 siti negli Stati membri più Albania e Svizzera: l’85% rispettava gli standard comunitari più elevati, classificandosi come “eccellente”.

Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, ha dichiarato: “La relazione è un segnale positivo per chiunque vorrà godersi le meritate vacanze estive in uno dei meravigliosi siti balneabili europei. Che la destinazione sia una spiaggia greca, un lago ungherese o un fiume francese, si può essere certi che la maggior parte delle acque di balneazione è di qualità eccellente. Si tratta di una buona notizia per l’ambiente, per la nostra salute e per il settore del turismo europeo, in fase di ripresa dopo la pandemia. È nostra ferma intenzione mantenere questi standard e compiere ulteriori passi avanti per conseguire l’obiettivo inquinamento zero“.

leggi anche I batteri sopravvivono più a lungo sui rifiuti di plastica

Acque di balneazione di qualità eccellente

La qualità dei siti costieri di due terzi delle zone di balneazione è generalmente superiore a quella delle acque dei siti interni: questo il primo dato emerso dalla relazione. L’88% dei siti analizzati nel 2021, infatti, ha ottenuto lo status di “eccellente”, a fronte del 78,2% dei siti interni.
La qualità delle acque di balneazione è notevolmente cresciuta a partire da quando, nel 2006, è stata adottata la direttiva che le norma. I numeri di quest’anno non sono dunque una sorpresa ma la conferma di un trend virtuoso.
In generale, il 95,2% delle acque analizzate rispettava gli standard minimi di qualità; le acque in Austria, Malta, Croazia, Grecia, Cipro, Danimarca e Germania erano, nel 90% dei casi, “eccellenti”.

Se nel 2013 la percentuale di acque di scarsa qualità era il 2% di quelle europee, oggi è scesa ulteriormente, attestandosi nel 2021 all’1,5%. La relazione mostra inoltre come una migliore valutazione delle fonti inquinanti e una gestione integrata delle risorse minime siano bastate a migliorare le performance, anche perché in gran parte dei casi una scarsa qualità delle acque deriva dall’inquinamento di breve durata. Pubblicate anche la mappa interattiva del livello di qualità di ogni singolo sito di balneazione e le relazioni, paese per paese, oltre a tutte le informazioni sull’attuazione della direttiva.

La normativa sulla qualità delle acque di balneazione

La Direttiva distingue in diversi livelli di classificazione della qualità delle acque: “eccellente”, “buona”, “sufficiente” o “scarsa”. Unità di misura, i livelli di batteri fecali reperiti. Quando l’acqua risulta di scarsa qualità sta agli Stati rimediare, vietando o sconsigliando la balneazione, informando il pubblico e adottando misure di rimedio. Dall’approvazione della direttiva nel 2006 la quantità di acque reflue urbane e industriali che finiscono nelle acque di balneazione è calata notevolmente: in molte aree prima molto inquinate è adesso possibile fare il bagno.

Le disposizioni della Direttiva si applicano a tutti gli Stati membri, Albania e Svizzera; la sua attuazione è sostenuta da una vasta legislazione comunitaria in materia di qualità delle acque: la direttiva quadro sulle acque, la direttiva sugli standard di qualità ambientale, la direttiva sulle acque sotterranee, la direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino e la direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane.

leggi anche Cosa c’entra la scarsità d’acqua con il sequestro della CO2 nel suolo?

Il direttore esecutivo dell’AEA, Hans Bruyninckx, ha dichiarato: “I risultati di quest’anno dimostrano che gli oltre 40 anni di lavoro dell’UE dedicati a migliorare la qualità delle acque di balneazione in tutta Europa hanno giovato alla nostra salute e all’ambiente. Il piano d’azione dell’UE per l’inquinamento zero e la revisione della direttiva sulle acque di balneazione consolideranno ulteriormente il nostro impegno a prevenire e ridurre l’inquinamento nei prossimi decenni”.

Non è tuttavia il caso di ritenere questo percorso concluso: in questo momento la Direttiva sulle acque di balneazione è al vaglio della Commissione Europea, che sta valutando se le norme vigenti sono ancora efficaci per la tutela della salute pubblica e il miglioramento della qualità delle acque o se, al contrario, vanno introdotti nuovi parametri.

Exit mobile version