Il 1° rapporto del Centro Nazionale per la Sicurezza delle Acque (CeNSiA) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) analizza oltre 2,5 milioni di campioni su tutto il territorio nazionale tra 2020 e 2022. I casi di parametri difformi dai requisiti di legge sono pochi e molto localizzati
Quasi 1 italiano su 3 non si fida ancora dell’acqua del rubinetto
Secondo l’ultima rilevazione dell’Istat, quasi 1 italiano su 3 non si fida dell’acqua del rubinetto. La percentuale è stabile da molti anni, anche se rispetto a 20 anni fa molti più cittadini hanno più fiducia. Nei primi anni 2000, infatti, erano più di 4 su 10 quelli che diffidavano dell’acqua del lavandino. Ad ogni modo, l’Italia è ancora il primo paese in Europa e il secondo al mondo per litri di acqua imbottigliata venduta e consumata, pari a 206 litri pro capite l’anno. Sono timori giustificati? Quanto è sicura da bere l’acqua del rubinetto? È più o meno sicura rispetto all’acqua in bottiglia?
Il 99% dell’acqua del rubinetto è sicura da bere
L’acqua che arriva nelle nostre case tramite acquedotto è sostenibile e sicura, in tutta la penisola, con alcune differenze regionali. I controlli effettuati negli ultimi 3 anni hanno dimostrato che il 99,1% dei campioni rispetta tutti i parametri di sicurezza previsti dalla legge.
Lo ha stabilito il Centro Nazionale per la Sicurezza delle Acque (CeNSiA) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nel 1° rapporto sulla qualità dell’acqua potabile in Italia, pubblicato a luglio 2024. L’analisi del CeNSiA si basa su oltre 2,5 milioni di analisi chimiche, chimico-fisiche e microbiologiche condotte in 18 Regioni e Province Autonome tra il 2020 e il 2022. Il risultato? Il 99,1% dei campioni è conforme alla legge per i parametri sanitari microbiologici e chimici stabiliti e il 98,4% per i parametri indicatori, cioè variazioni nella qualità che non influiscono però sulla salute.
“Dai dati che abbiamo raccolto emerge che l’acqua potabile è sicura e controllata capillarmente nel tempo in tutto il Paese, conforme quasi nel 100% dei casi ai parametri di legge e con una gestione sicura delle non conformità”, afferma Rocco Bellantone, presidente dell’ISS. “È importante che si ribadisca questo concetto, visto che secondo l’Istat quasi un terzo degli italiani non si fida dell’acqua dei propri rubinetti”.
A livello regionale, il Centro dell’ISS ha trovato la miglior qualità media dell’acqua del rubinetto in Emilia-Romagna, seguita da Veneto e Piemonte, mentre ha riscontrato la media più bassa a Trento e Bolzano.
I contaminanti presenti nell’acqua del rubinetto
I pochi casi in cui l’ISS ha trovato dei parametri non conformi ai requisiti di legge riguardano contaminazioni microbiologiche, specialmente causate da Enterococchi e Escherichia coli, e contaminazioni ambientali segnalate da coliformi. In casi limitati e su scala locale, l’analisi dell’ISS ha riscontrato anche contaminazione da fluoro e arsenico, che derivano da una gestione non efficiente degli scarichi industriali.