(Rinnovabili.it) – È l’acqua l’elemento in grado di provocare il maggiore impatto sul mondo nel 2015. La crisi idrica appare per la prima volta nel Global Risk report, un sondaggio condotto dal World Economic Forum su circa 900 esperti. Era dal 2007 che l’economia non veniva indicata come il rischio principale per il pianeta.
Ogni anno, i principali leader del mondo si riuniscono nella città svizzera di Davos per discutere delle principali questioni globali. Prima dell’incontro – che si terrà la prossima settimana – gli organizzatori hanno condotto una ricerca sui problemi che preoccupano maggiormente l’élite economica, politica e sociale del pianeta.
Negli ultimi anni, l’economia è stata la preoccupazione principale: il crollo del prezzo dei beni tra il 2007 e il 2010, la crisi fiscale nel 2011, il problema sistemico di una finanza globale fuori controllo nel 2012 e 2013 e la crisi fiscale nel 2014. Quest’anno, però, la ricerca ha rilevato che la crisi idrica è, per gli intervistati, l’elemento che avrà maggior impatto sul pianeta.
Tuttavia, sembra che il cambio delle priorità non sia dovuto al resuscitare di una coscienza ambientalista dell’élite politico-economica, ma soprattutto a causa di un momento di lieve tregua nel panorama dell’economia. L’uscita delle questioni economiche dalla lista delle preoccupazioni avviene in uno scenario ben preciso, in cui gli Stati Uniti sembrano lasciarsi alle spalle il peggio della crisi e si preparano a riavviare il motore della crescita. La recessione, tuttavia, è ancora viva nella zona euro e dà segni sempre più allarmanti nei Paesi emergenti.
I problemi della scarsità idrica sono molteplici: le prime crisi sono alle porte in California – che sta conoscendo una siccità senza precedenti – e in Brasile, dove San Paolo ha quasi prosciugato le sue risorse idriche ed è in piena emergenza. Oltre ai problemi strutturali dell’Africa, i problemi toccano anche la Cina, Paese in cui la metà delle acque di falda sono inquinate e la rete idrica è largamente inefficiente.
Dopo l’acqua, gli intervistati hanno indicato, come altre questioni di interesse, la rapida diffusione delle malattie infettive e delle armi di distruzione di massa.
Il sondaggio chiede anche quale sarà il problema che più probabilmente graverà sul mondo nei prossimi dieci anni. Le risposte degli intervistati non sono incoraggianti, in quanto hanno risposto, in ordine: un conflitto internazionale con impatto regionale, eventi meteorologici estremi, crisi o crollo di alcuni Stati. Non resta che stare a vedere, sperando che tutte le previsioni si rivelino sbagliate.