Utilizzando in maniera razionale la risorsa idrica si allontana drasticamente lo spettro della scomparsa dell'acqua. A rivelarlo uno studio presentato in occasione del Congresso di Pernambuco
(Rinnovabili.it) – La vera sfida globale per proteggere la risorsa idrica passa attraverso la gestione razionale dell’acqua. L’inefficienza infatti, come anche la scarsità della risorsa, ci dice che è prematuro pensare che l’acqua possa scarseggiare visto che gli attuali bacini fluviali contengono abbastanza acqua per raddoppiare la produzione alimentare se utilizzati senza sprechi.
Il lavoro pubblicato è stato presentato in occasione dell’inizio della XIV World Water Congress tenutasi in Brasile annuncia che, mentre i maggiori conflitti legati all’approvvigionamento abbondano in Africa, Asia e America Latina, che al momento lo spettro della sparizione della risorsa secolo è assolutamente lontano in grado di supplire ai bisogni energetici, industriali, alimentari e ambientali per tutto il nel 21° secolo.
La relazione, relativa al Challenge Program on Water and Food (CPWF) del CGIAR, dimostra quindi che la vera problematica non risiede nella scarsità della risorsa bensì nell’uso efficiente e nella distribuzione iniqua dei grandi bacini come il Nilo, il Gange, il Niger e il Fiume Giallo oltre al Volta.
A tal proposito Alain Vidal, direttore del CPWF ha detto: “la scarsità d’acqua non sta influenzando la nostra capacità di produrre cibo a sufficienza. Sì, c’è penuria in alcune zone, ma i nostri risultati mostrano che il problema nel complesso è l’incapacità di fare un uso efficiente ed equo delle risorse idriche disponibili in questi bacini fluviali. Questa è in definitiva una sfida politica, non un problema di risorse. Volumi enormi di acqua piovana sono persi o mai utilizzati, in particolare nelle regioni pluviali dell’Africa sub-sahariana. Con modesti miglioramenti, possiamo produrre il doppio o il triplo del cibo che stiamo producendo oggi. Mentre l’Africa ha il maggior potenziale per aumentare la produzione alimentare, i ricercatori hanno identificato vaste aree di terra coltivabile in Asia e in America Latina, dove la produzione è almeno il 10% sotto del suo potenziale. Ad esempio, nel l’Indo e il Gange, i ricercatori hanno trovato che il 23% dei campi di riso producono circa la metà di quello che potrebbero ottenere in maniera sostenibile.