(Rinnovabili.it) – La Cina potrebbe avere problemi di scarsità idrica per tutti i prossimi 15 anni, nonostante il progetto governativo di portare l’acqua dal sud del Paese all’arido nord. Colpa della troppa acqua inquinata e della scarsa efficienza, come spiega un report stilato dalla University of East Anglia, appena pubblicato sulla rivista Proceedings of National Academy of Sciences. La ricerca dipinge un quadro piuttosto fosco per le risorse idriche cinesi nel medio periodo.
L’università britannica ha compilato quello che ha definito il primo “inventario completo dei trasferimenti fisici di acqua e ridistribuzione attraverso gli scambi tra province cinesi”. Ha dimostrato così che tali trasferimenti non bastano a calmierare le sollecitazioni dettate dalla necessità di questa risorsa fondamentale.
«Se intende affrontare seriamente le pressioni schiaccianti sulle forniture d’acqua – ha spiegato Dabo Guan, docente di economia del cambiamento climatico presso la School of International Development – la Cina ha bisogno di spostare l’attenzione sulla gestione della domanda di risorse idriche invece di continuare con un approccio orientato all’offerta».
Infatti, secondo il professore, «i problemi delle regioni povere d’acqua non vengono alleviati e le province che devono condividere la loro risorsa stanno soffrendo enormemente» .
In alcune di queste province, fino al 65% dell’acqua è destinata ad una redistribuzione che poi si rivela solo virtuale a causa dell’inquinamento e della scarsa efficienza. Spiegano infatti, dalla University of East Anglia e dalla Leeds University, che «fino a quando la Cina non migliorerà significativamente l’efficienza di utilizzo dell’acqua e non affronterà l’impatto che la sua economia in espansione sta avendo sulle sue risorse naturali, la situazione continuerà a deteriorarsi».
Proprio l’Università di Leeds ha pubblicato uno studio nel 2014 che mostra come 75 per cento di laghi e fiumi della Cina e il 50 per cento delle sue falde acquifere sono contaminati. Il problema dell’acqua è probabilmente uno dei più gravi mali della Cina, se non proprio il peggiore. Ma passa spesso sotto traccia a livello internazionale, perché meno visibile dell’inquinamento atmosferico.
È una mera questione di numeri: la Cina ha un quinto della popolazione mondiale, e possiede solo il 7 per cento dell’acqua dolce. Senza un immenso sforzo per efficientarne il consumo, è destinata a scompensi appena immaginabili.