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Acqua: ecco come l’Europa può aiutare l’Africa

La Corte dei Conti europea ha riscontrato che il sostegno dell’UE non si sta avvalendo appieno dei propri mezzi per ottenere i massimi risultati

(Rinnovabili.it) – L’Unione Europea si è assunta un importante impegno nei confronti del Terzo mondo in materia di approvvigionamento idrico e impianti igienico-sanitari. Ad oggi, tuttavia, gli aiuti forniti da Bruxelles allo sviluppo dell’accesso all’acqua potabile e ad impianti igienico-sanitari hanno prodotto risultati inferiori alle potenzialità. La Corte dei Conti europea ha esaminato 23 progetti in sei paesi dell’Africa subsahariana dove sono state impiegate tecnologie standard e materiali disponibili localmente scoprendo  che a fronte degli innegabili benefici meno della metà di essi ha risposto in maniera soddisfacente ai bisogni dei beneficiari.

Le iniziative esaminate hanno complessivamente promosso l’impiego di tecnologie standard e materiali disponibili localmente, risultando pertanto sostenibili sul piano tecnico , ma per la maggior parte i risultati e i benefici ottenuti non perdureranno a medio e lungo termine se non saranno garantite entrate diverse dai proventi tariffari o se persisteranno le debolezze istituzionali (scarsa capacità dei gestori di garantire il funzionamento degli impianti installati). Come spiega David Bostock, membro della Corte, è stata constatata l’esistenza di problemi in un numero considerevole di progetti esaminati: l’audit svolto ha rivelato che “la Commissione non si sta avvalendo appieno dei propri mezzi per ottenere i massimi risultati e, in particolare, per accrescere il più possibile la sostenibilità dei progetti in modo che continuino ad apportare benefici a lungo termine. La Commissione dovrebbe applicare con maggior rigore le proprie procedure di gestione e valutare più attentamente se e come i progetti possano accedere al finanziamento di cui necessitano, affinché continuino a contribuire al miglioramento della vita e della salute dei cittadini dei paesi interessati”.