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Acqua di mare e rottami metallici per catturare la CO2

La nuova tecnologia potrebbe aiutare a catturare oltre 850 milioni di tonnellate di anidride carbonica in atmosfera

Credit: Leon Hupperichs - (CC BY-SA 3.0)
Credit: Leon Hupperichs – (CC BY-SA 3.0)

 

(Rinnovabili.it) – Un gruppo di scienziati dell’Università di York, in Gran Bretagna, ha sviluppato una tecnologia che potrebbe aiutare a catturare oltre 850 milioni di tonnellate di anidride carbonica in atmosfera, utilizzando acqua di mare raccolta a Whitby, nello Yorkshire del nord, e rottami di metallo.

Ad oggi in tutto il globo ci sono tentativi di ridurre i livelli di CO2, intrappolando con nuovi metodi i gas in eccesso in atmosfera. Il sistema ideato dai ricercatori britannici rappresenta una nuova frontiera: il team ha infatti trovato un modo per catturare in sicurezza gas come dawsonite, un minerale solido che è anche un componente naturale della crosta terrestre.

Si stanno compiendo sforzi globali per ridurre i livelli di biossido di carbonio e trovare nuovi modi per intrappolare i gas in eccesso dall’atmosfera. Il team di York ha ora trovato un modo per intrappolare in sicurezza il gas come dawsonite, un minerale solido e componente naturale della crosta terrestre.

Gli scienziati hanno iniziato i loro esperimenti partendo dall’assunto che l’utilizzo della grafite, il materiale presente nelle matite, ad esempio, determina la mineralizzazione dell’anidride carbonica. L’obiettivo era intrappolare il gas a livelli molto più alti, utilizzando processi a bassa energia. Quindi i ricercatori hanno deciso di prendere in considerazione i materiali di scarto, come i rottami metallici, per capire se tutto ciò poteva essere fatto senza usare agenti chimici come catalizzatori.

 

Gli scienziati hanno riempito un reattore di alluminio con acqua di mare prelevata dalla baia di Whitby Bay e alluminio di scarto come per esempio la carta stagnola. Il gas è stato poi immesso nell’acqua di mare all’interno del reattore. L’elettricità, catturata dai pannelli solari, è stata fatta passare attraverso il reattore, portando l’alluminio a trasformare la CO2 disciolta in un minerale, precisamente dawsonite.

La ricerca ha dimostrato che ogni anno sarebbe possibile mineralizzare 850 milioni di tonnellate di anidride carbonica utilizzando una combinazione di acqua di mare, energia solare e rottami metallici, eliminando così la necessità di utilizzare la pressurizzazione del gas ad alta energia e sostanze chimiche tossiche per produrre lo stesso effetto.