Migliorata la tecnologia di raccolta dell’umidità atmosferica attraverso l’impiego di energia solare e strutture metallorganiche. Il dispositivo più piccolo è in grado di erogare fino a 10 litri di acqua al giorno
La startup Water Harvester è pronta a commercializzare il primo macchinario per produrre acqua dall’aria
(Rinnovabili.it) – Produrre acqua dall’aria secca del deserto? Oramai è un sfida vinta. Nel 2017, i chimici dell’Università della California di Berkeley hanno dimostrato per la prima volta l’efficienza delle strutture metallorganiche (conosciute con il termine inglese di MOF – metal organic frameworks) nel catturare rapidamente l’umidità atmosferica, consentendone la condensazione e la raccolta ai fini del consumo umano. Da allora a oggi il team – guidato dal chimico Omar Yaghi – ha migliorato ulteriormente la struttura del proprio MOF ottenendo delle prestazioni in grado di assicurare alla tecnologia un posto nel mercato.
Gli ultimi sforzi del gruppo sono apparsi questa settimana in un articolo (testo in inglese) su ACS Central Science in cui è descritta l’ultima versione del loro “raccoglitore d’acqua”. Il dispositivo, grande quanto un forno a microonde, è in grado di estrarre fino a 1,3 litri di acqua dall’aria, ogni giorno, per ogni chilogrammo di MOF impiegato.
“È noto che per condensare l’acqua dall’aria a bassa umidità – meno del 40 percento di umidità relativa – è necessario raffreddare l’aria a zero gradi Celsius, il che non è pratico. Con la nostra raccoglitrice, lo possiamo fare senza necessita di tale raffreddamento; non esiste altro materiale in grado di compiere una cosa simile”, ha affermato Yaghi.
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Lo scienziato lavora sui MOF dalla metà degli anni ’90. Si tratta di materiali altamente porosi (lo spazio vuoto interno può raggiungere il 90% del volume totale) sintetizzati per la cattura e lo stoccaggio selettivo di una serie di molecole, dall’acqua all’anidride carbonica fino all’idrogeno.
La startup di Yaghi, Water Harvester Inc., sta ora testando l’ultimo MOF realizzato e presto commercializzerà un piccolo dispositivo in grado di fornire da 7 a 10 litri di acqua al giorno. La società sta lavorando anche su una versione più grande, delle dimensioni di un piccolo frigorifero, per produrre da 200 a 250 litri di acqua al giorno, con l’obiettivo, tra un paio d’anni di vendere un macchinario con una capacità di 20mila litri.
“Stiamo producendo acqua ultrapura, che potenzialmente può essere resa disponibile ovunque senza connessione alla rete idrica”, ha affermato Yaghi. “Questa aspetto non è solo fondamentale per coloro che soffrono di stress idrico, ma rende anche possibile un obiettivo più grande: rendere l’acqua un diritto umano”.
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