(Rinnovabili.it) – «Stiamo camminando su un terreno asciutto, mentre dovremmo trovarci su mezzo metro di neve». È per questo che il governatore della California, Jerry Brown, ha deciso di imporre tagli del 25% nell’uso di acqua al quarto anno di siccità. Le tempeste di dicembre e febbraio hanno portato un po’ di sollievo alla terra riarsa, riempiendo alcuni dei bacini più del livello registrato lo scorso anno in quello stesso periodo. Ma la maggior parte, oggi, si trova sotto la media storica. Secondo la NASA, addirittura, il Paese potrebbe essere entrato nel suo ultimo anno di risorse disponibili.
I razionamenti, che dovranno essere implementati dalle agenzie statali e locali, andranno a impattare su consumatori e imprese. I proprietari di immobili commerciali, industriali e istituzionali, come le aziende e i numerosi campi da golf, saranno obbligati a ridurre l’utilizzo di acqua potabile per i prati.
Dal razionamento dell’acqua esentati gli agricoltori…
Gli unici ad essere esentati saranno gli agricoltori. Il mondo agricolo è già stato duramente colpito dalle misure restrittive che lo Stato ha preso in questi tre anni, riducendo le quantità d’acqua rilasciata dai bacini e applicando periodiche restrizioni al pompaggio dai fiumi. Migliaia di ettari di terreno sono stati messi a maggese proprio per l’impossibilità di coltivare.
Il governatore ha detto che la mossa, obbligata dal drastico ritiro del manto nevoso californiano, farebbe risparmiare circa 1.85 miliardi di metri cubi d’acqua nei prossimi nove mesi.
Brown ordinerà anche la sostituzione di 4,6 milioni di metri quadrati di prati in tutto lo Stato con vegetazione resistente alla siccità. In arrivo anche un programma di sconti per i consumatori sugli elettrodomestici a basso consumo d’acqua, nella speranza di facilitare la sostituzione di quelli più idrovori.
…e i petrolieri
In questo quadro apocalittico stride la mancata applicazione del taglio dei consumi idrici all’industria petrolifera e del fracking. I provvedimenti governativi, infatti, non chiedono riduzioni alle compagnie di trivellazione, né investono la fratturazione idraulica, pratica ad altissimo consumo di acqua.
L’industria californiana del petrolio e del gas utilizza oltre 7.5 milioni di litri d’acqua potabile ogni giorno, secondo le stime degli ambientalisti. Lo Stato nei prossimi giorni presenterà i numeri ufficiali sul consumo idrico del settore.
Il mese scorso, il governatore ha fermato le operazioni di fracking in 12 pozzi, per paura di una contaminazione delle forniture d’acqua potabile. Milioni di litri di acque reflue passano dalle industrie al settore agricolo per irrigare i campi.