(Rinnovabili.it) – L’accordo Anci-Conai per il 2014-2019, siglato ad aprile, è stato protagonista sul palco della fiera Ecomondo di Rimini. Lo hanno fortemente rilanciato Roberto de Santis (presidente del Conai), Walter Facciotto (Direttore generale del Conai), Luigi Spagnolli (presidente Commissione ambiente dell’Anci), Filippo Bernocchi (Delegato Anci per energia e rifiuti) e Giorgio Quagliuolo (Capo delegazione del Conai). L’intesa di programma quadro regolerà, per i prossimi 5 anni, l’entità dei corrispettivi da riconoscere ai Comuni convenzionati per i maggiori oneri della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio.
«Il patto – sottolinea Filippo Bernocchi – sancisce ancora una volta l’impegno congiunto di Anci e Conai per dare certezze e continutà allo sviluppo della raccolta differenziata e del riciclo dei rifiuti di imballaggio. Un punto importante, ribadito nell’accordo, riguarda la spinta verso il miglioramento qualitativo della raccolta differenziata urbana, al fine di migliorare la gestione dei rifiuti sul territorio ed evitare di mandare in discarica il materiale raccolto».
L’accordo prevede un’adesione volontaria: le amministrazioni non sono obbligate a siglarlo, conferendo i rifiuti di imballaggio ai consorzi di filiera. Ma possono farlo tutti, visto che Conai ha confermato la propria presenza e garanzia di ritiro su tutto il territorio nazionale. La priorità, anche per questo lustro, sarà la raccolta differenziata di qualità, condizione indispensabile per il successivo avvio a riciclo. La vera novità sono i maggiori compensi destinati ai Comuni: l’aumento complessivo è del 17%, e riguarda tutti i materiali. La filiera del vetro è quella che beneficerà della quota più alta, con il 20%. Nel primo anno, tutto questo si traduce in un ammontare dei corrispettivi erogati agli Enti locali pari a 400 milioni di euro.
«Con la firma del nuovo accordo – commenta il presidente del Conai, Roberto De Santis – abbiamo raggiunto un’intesa che, nel segno delle precedenti, costituisce un valido strumento di sostegno, economico e tecnico, ai Comuni italiani. Potrà avere importanti risvolti non solo ambientali, ma anche economici ed occupazionali».
Il Conai si preoccuperà, a tal fine, anche di dare sostegno alle aree in ritardo nell’avvio di progetti di sviluppo, supporterà la realizzazione di campagne di comunicazione locale per i cittadini e metterà a disposizione strumenti di formazione per gli amministratori locali.
Anche nelle tecniche di gestione sono state introdotte modifiche: verrà prestata maggiore attenzione al monitoraggio dei flussi di rifiuti conferiti ai consorzi di filiera, ma anche rivisitate le procedure di verifica della qualità.
Gli allegati tecnici presentano due cambiamenti: nel caso della carta è stata introdotta una «revisione dal 25% al 32% nel contenuto convenzionale di rifiuti di imballaggio all’interno della raccolta urbana, con possibilità di incrementi ulteriori ogni anno». Nel caso della plastica, invece, si abbandona il sistema dei corrispettivi in base a fasce di qualità. Verranno erogati in funzione dell’effettivo contenuto di rifiuti di imballaggio in plastica nella raccolta.
In conclusione di presentazione, c’è stato spazio per sottolineare il caso di Cosenza, città in totale controtendenza rispetto al Sud Italia grazie al boom della differenziata. Il Protocollo d’Intesa firmato con Conai ha permesso al Comune calabrese di superare non solo la media del Mezzogiorno (28%), ma anche quella nazionale (42%), attestandosi al 62% di raccolta differenziata (dati Ispra 2014). Il caso cosentino è «un vero e proprio miracolo», ha detto il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi.