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A rischio ‘Gmes’, il programma a tutela dell’ambiente

Esa, Eea ed Eumestat hanno approvato congiuntamente una risoluzione per tutelare i finanziamenti al ‘Global Monitoring for Environment and Security’

(Rinnovabili.it) – Il programma “Gmes” (Global Monitoring for Environment and Security) basato sul monitoraggio globale per l’ambiente e la sicurezza rischia di essere compromesso o quantomeno rallentato dopo la decisione, da parte del presidente della CE, José Manuel Barroso, di bloccare uno stanziamento di 120 milioni di euro a supporto delle azioni di telerilevamento territoriale in Europa. Il problema legato alla mancanza di fondi al Gmes, è emerso durante la conferenza di oggi “GMES in action” (in programma il 4-5 giugno a Copenhagen), dove Esa, Eea ed Eumestat hanno deciso di approvare congiuntamente una risoluzione che continui a garantire   all’Europa una sostanziale indipendenza nel rilevamento e nella gestione dei dati sullo stato di salute del pianeta, supportando le necessità delle politiche pubbliche europee attraverso la fornitura di servizi precisi e affidabili sugli aspetti ambientali e di sicurezza.

Con il blocco dei finanziamenti inoltre, il lancio dei satelliti Sentinel, uno degli elementi costitutivi del programma, potrebbe essere “a rischio”. Le Sentinelle infatti sono delle complesse apparecchiature progettate per l’osservazione e l’analisi di dati oceanografici, terrestri, geostazionari e atmosferici, e senza il loro contributo il Gmes non avrebbe delle reali capacità operative. Secondo il direttore del programma Gmes per l’Esa, Josef Aschbacher “il documento risolutivo dei 3 enti verrà presto presentato al presidente Barroso, ai commissari europei interessati al progetto, ai parlamentari Ue ed infine, ai ministri della Ricerca dei singoli Stati membri.” “Se il finanziamento non rientrasse nel budget europeo – ha sottolineato Aschbacher – il programma subirebbe uno stop di anni. L’auspicio invece è che il programma vada avanti senza ritardi”.