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A Natale, mangiare meno fa molto green

(Rinnovabili.it) – Siamo ormai alle porte delle consuete vacanze natalizie, un momento in cui, in tante parti del mondo, le persone care si incontrano, si scambiano regali e si siedono a tavola per consumare un sacco di cibo. Nulla di strano rispetto a quanto accade ogni anno, ma quanti sono i rifiuti che vengono generati durante le festività? Troppi, solo perché non vengono messi in pratica alcuni semplici gesti capaci di contenerli al minimo indispensabile.

 

A trovare un rimedio per avere meno spazzatura da buttare ci ha pensato il Worldwatch Insitute (WwI) che, riflettendo sulla quantità di rifiuti prodotti durante il periodo natalizio, ha stilato alcuni utili consigli che tutti possono adottare facilmente per ridurre gli sprechi. Negli Stati Uniti, infatti, tra il giorno del Ringraziamento e Capodanno, viene prodotto un extra di 5 milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno, una quantità che è 3 volte superiore a quella di altri periodi. E poi tanti, troppi sono gli alimenti che vanno persi o sprecati: stando alle stime diffuse dalla FAO, quasi un terzo di tutti gli alimenti prodotti viene sperperato (pari a 1,3 miliardi di tonnellate) e i consumatori nei Paesi sviluppati sono responsabili di questo spreco per quasi 222 tonnellate, quasi la stessa quantità di cibo che viene prodotta in tutta l’Africa Sub-Sahariana.

 

Ma veniamo al dunque, è il momento di prendere carta e penna e appuntarsi un po’ di preziosi suggerimenti. Prima del pasto, pianificare il menù e il cibo di cui si ha bisogno: significa essere realisti e non avere la paura di restare con la fame; può risultare molto utile fare una lista della spesa da seguire, evitando di fare acquisti di impulso invogliati dalle proposte del supermercato. Durante il pasto, controllare la quantità del cibo nel piatto serve a ridurre la spazzatura: usare piatti più piccoli può essere uno stratagemma, ma anche il self service fa sì che gli ospiti possano servirsi quello che preferiscono mangiare. Dopo il pasto, sfruttare al massimo gli avanzi: oltre a procedere a una corretta conservazione dei cibi avanzati, si può pensare anche al compostaggio degli scarti alimentari, come bucce di frutta e verdura o gusci d’uovo per esempio, oppure a utilizzare gli avanzi del piatto per cucinare altre pietanze, come minestre o crostini; ma si può anche donare l’eccesso e sostenere programmi di recupero alimentare. Tutti piccoli gesti che possono però avere un grande impatto se moltiplicati per milioni di persone.

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