Rinnovabili

A come Acqua

Dopo ben 15 anni di discussioni sulla questione, lo scorso anno l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha riconosciuto l’accesso all’acqua come un diritto umano fondamentale e universale. 122 paesi tra Stati Uniti, Gran Bretagna, Israele, Giappone, Olanda hanno votato un documento che dichiara “l’accesso a un’acqua potabile pulita e di qualità, e a installazioni sanitarie di base, è un diritto dell’uomo, indispensabile per il godimento pieno del diritto alla vita”. Eppure, ad oggi, un miliardo di persone non ha possibilità di accedere a una fonte potabile e ben 2,6 miliardi persone, per lo più bambini, sono prive di servizi igienici essenziali. Perché questa situazione non passi sotto silenzio, che è proprio l’Oro Blu il protagonista della Settimana UNESCO di Educazione allo Sviluppo Sostenibile, la manifestazione che da sei anni richiama individui e collettività, soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione, all’azione responsabile sui temi più caldi del DESS (Decennio ONU dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2005-2014).

 

Dopo Energia (2006), Cambiamenti Climatici (2007), Rifiuti (2008), Città e Cittadinanza (2009) e Mobilità (2010), l’appuntamento Unesco si rinnova per questo 2011 sotto il tema “A come Acqua” approfondendo gli aspetti più critici del caso. I dati sono allarmanti: ogni anno, oltre 3,5 milioni di persone muoiono per malattie trasmesse da acqua contaminata e la mancanza di una fonte pulita è il secondo fattore di mortalità infantile al mondo, con 1,5 milioni di bambini sotto ai 5 anni che restano “vittime dell’acqua”. Cifre spaventose che superano il numero di decessi infantili causati AIDS, malaria e morbillo messi insieme.

Questi dati, spiega il Professor Giovanni Puglisi, Presidente della Commissione Italiana UNESCO, “hanno un forte impatto emotivo sull’opinione pubblica, ma all’accresciuta sensibilità ancora non si accompagna un cambiamento degli stili di vita e dei modelli produttivi”. “L’acqua continua a essere sprecata, – continua Puglisi – se si pensa che nei paesi ricchi si usa quotidianamente una quantità di acqua che è dalle 30 alle 50 volte maggiore di quella necessaria, o gestita in modo inefficiente e inefficace. In Italia, per esempio, le catastrofi naturali legate al dissesto idrogeologico sono all’ordine del giorno, i fiumi sono sempre più inquinati, oltre il 30% dell’acqua immessa nella rete idrica si disperde a causa delle tubature difettose e il nostro Paese detiene il primato europeo per inadempienza alle direttive comunitarie sulle acque reflue. Le politiche ambientali a sostegno della qualità della vita sono divenute ormai sempre più distratte se non addirittura inesistenti”.

Per riportare la giusta attenzione sulla questione, da ieri fino al 13 novembre, oltre 500 iniziative in tutta Italia celebreranno la più importante fonte di vita e di benessere del pianeta ricordando i fattori che la minacciano, dai cambiamenti climatici ai modelli di consumo, dagli sprechi alla cattiva gestione. Sotto l’egida e il coordinamento della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO istituzioni, associazioni, scuole, università, parchi, imprese, agenzie ambientali scenderanno in campo per testimoniare il proprio impegno civico e culturale, allestendo mostre, convegni, escursioni, laboratori, giochi, concorsi, spettacoli; un programma fitto e articolato che animerà le piazze italiane per diffondere una vera e propria “cultura dell’acqua”, intesa sia dal punto di vista ecologico che da quello sociale. I riflettori saranno puntati soprattutto sul senso di appartenenza delle comunità nei confronti dei propri territori e sul delicato nesso tra conoscenze tradizionali e diversità culturale.

Cuore dell’iniziativa l’appuntamento fiorentino del 12 novembre, un momento di confronto e dibattito organizzato in collaborazione con la Fondazione Giovanni Spadolini Nuova Antologia ed Energeo Magazine e in sinergia con la premiazione “Eco & the city”, rivolta ai sindaci più impegnati nella gestione sostenibile del territorio. Firenze, inoltre, da oggi fino a venerdì prossimo ospiterà al Teatro di Rifredi lo spettacolo ‘Alla ricerca dell’acqua perduta’ il percorso didattico di Angelo Savelli che coinvolge oltre 700 alunni delle scuole primarie. Nella Regione Friuli Venezia Giulia l’evento principale sarà il convegno “A come Acqua, l’acqua potabile in Friuli Venezia Giulia”, in programma oggi ed organizzata in collaborazione con Federsanità ANCI, ARPA e LaRea – Laboratorio regionale educazione ambientale. Da ieri inoltre è on line un nuovo portale sull’acqua H2O.fvg, realizzato da ATO Centrale Friuli e dall’Autorità di Bacino Regionale, per educare al risparmio della risorsa idrica e per un suo uso più sostenibile e razionale, rafforzando, in un circuito virtuoso, gli interventi educativi e di comunicazione. In Umbria si tratterà l’acqua come “patrimonio del passato, del presente e del futuro”; il programma, su proposta dell’assessore all’Ambiente Silvano Rometti, prevede incontri e azioni diffusi sul territorio umbro, nelle piazze e nelle sedi delle scuole e delle associazioni sui temi indicati dall’Unesco, ciascuno in correlazione con l’acqua: stili di vita, ecosistemi e territorio, conflitti, gestione, agricoltura, clima, rifiuti, diversità culturale. Gli eventi in agenda sono frutto di un’ampia sinergia tra la Rete regionale “Infea”, che gestisce i programmi per l’educazione ambientale in Umbria, il Segretariato del Programma di valutazione delle risorse idriche mondiali “Unwwap” con sede a Colombella di Perugia, la Fondazione del Centro della Scienza “Post”, Sviluppumbria, Umbra Acque e i gestori delle acque minerali e termali interessati ai nuovi marchi regionali di qualità, e ancora con la Provincia di Terni per “Umbria Water Festival” che anticiperà, nella sezione tematica didattico-culturale, la prima edizione del Festival che si terrà a maggio2012 in tutta la regione.

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