(Rinnovabili.it) – Si chiama GRETA e sarà il trampolino di lancio del commercio verso un futuro più smart ed ecofrinedly. Il nome nasconde un acronimo, Green Tags, e soprattutto un ambizioso progetto di ricerca di Interesse Nazionale. Coordinata dall’Università di Bologna (Dipartimento di Ingegneria dell’Energia Elettrica e dell’Informazione “G. Marconi”, Campus di Cesena), GRETA punta a realizzare le prime etichette eco-compatibili, a basso costo, energicamente autonome e in grado di comunicare wireless la propria posizione.
I ricercatori coinvolti nel progetto stanno studiando la realizzazione di sistemi elettronici che possano essere direttamente stampati su materiali riciclabili e sostenibili come la carta, pur racchiudendo all’interno un piccolo cervello elettronico. I circuiti delle tags dovranno, infatti, essere in grado di rilevare parametri fisici del luogo in cui si trovano con precisione sub-metrica, anche in ambienti chiusi e in presenza di ostacoli, per permettere di monitorare e tracciare il prodotto a cui sono associati lungo tutta la filiera. Inoltre dovranno essere energeticamente autonome, affidando all’innovativa tecnologia di “harvesting energetico”, le necessità di alimentazione. “Studieremo architetture di comunicazione e tecnologie elettroniche a basso consumo energetico – spiega Marco Chiani, docente di Telecomunicazioni dell’Alma Mater e responsabile del progetto – raccogliendo energia da vibrazioni e da radiazioni presenti nell’ambiente”.
Il progetto, che vede la partecipazione di un nutrito gruppo di atenei italiani (Università dell’Aquila, di Ferrara, di Pavia e di Perugia) e stranieri, si è guadagnato il finanziamento di 1,1 milioni di euro da parte del Miur. “Il potenziale economico di queste etichette – continua Chiani – è notevole”, offrendo applicazioni in tutti i campi del cosiddetto Internet of Things, dalla logistica alla sicurezza, dall’energia alla salute.