(Rinnovabili.it) – Il prossimo 2 agosto gli esseri umani avranno esaurito le risorse naturali che la Terra è in grado di generare in 12 mesi. Si chiama Earth Overshoot Day, il giorno del sovrasfruttamento, una linea rossa che ogni anno stiamo spostando più indietro. Erano i primi anni ’70 quando per la prima volta la nostra impronta ecologica è stata superiore a 1, cioè quando abbiamo sottratto più di quanto il pianeta riuscisse a produrre nell’anno solare. In questi quarant’anni quella data si è avvicinata al ritmo medio di un mese ogni decennio, tanto che oggi sarebbe necessario più di un mondo e mezzo per far fronte ai nostri consumi. Per la precisione, secondo i calcoli della ONG Global Footprint Network, l’umanità sta usando la natura ad un ritmo 1,7 volte superiore rispetto alla capacità di rigenerazione degli ecosistemi.
Come si calcola la data di overshoot? Bisogna dividere la biocapacità del pianeta (la quantità di risorse ecologiche che la Terra è in grado di generare in un anno), per l’impronta ecologica dell’umanità (la domanda di risorse per quell’anno) e moltiplicare per 365. Negli ultimi 8 anni, l’Earth Overshoot Day si è spostato da fine settembre ai primi di agosto (era l’8 agosto nel 2016, il 13 agosto nel 2015, il 19 nel 2014 , il 20 nel 2013, il 22 nel 2012, il 27 settembre nel 2011, il 21 agosto nel 2010 e il 25 settembre 2009).
>> Leggi anche: Le 6 mosse per salvare il mondo dal cambiamento climatico <<
«I costi di questo crescente sbilanciamento ecologico – spiega l’ONG in una nota – stanno diventando sempre più evidenti nel mondo e li vediamo sotto forma di deforestazione, siccità, scarsità di acqua dolce, erosione del suolo, perdita di biodiversità e accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera».
Tagliare le emissioni di CO2 è la prima cosa da fare per tentare una rincorsa alla sostenibilità che oggi vede la società umana fortemente in ritardo: il 60% di questo ipotetico “budget di risorse”, infatti, viene speso per l’assorbimento del carbonio. Cambiando le nostre abitudini, promuovendo politiche internazionali più ecologiche ed evitando la crescita della popolazione globale potremmo posticipare l’Overshoot Day di 4,5 giorni ogni anno, tornando ad utilizzare le risorse di un solo pianeta entro il 2050.
Secondo i calcoli di Global Footprint Network la riduzione degli sprechi alimentari del 50% in tutto il mondo potrebbe posticipare la data di 11 giorni, mentre dimezzare la quota di risorse impiegate per l’assorbimento della CO2 farebbe guadagnare 89 giorni.
«La sola componente di anidride carbonica dell’impronta è più che raddoppiata dagli inizi degli anni ’70 e rimane la componente che cresce più rapidamente, contribuendo così al divario tra l’impronta ecologica e la biocapacità del pianeta», ha detto Mathis Wackernagel, CEO del Global Footprint Network.