(Rinnovabili.it) – Ora è ufficiale, 17 prodotti OGM sono stati autorizzati dalla Commissione Europea e possono entrare nel mercato comunitario. Si tratta di 10 nuovi prodotti (quasi tutti targati Monsanto) per il consumo alimentare più 7 cui è stato rinnovato il permesso. Va precisato che non se ne consente la coltivazione, ma “solo” la commercializzazione. A dire il vero le autorizzazioni sono 19, perché comprendono anche due specie di fiori.
Nonostante la contrarietà della maggior parte degli Stati membri dell’Unione, l’assenza di una maggioranza qualificata ha portato la Commissione ad accettare le richieste delle imprese in via automatica, per silenzio assenso, come prevede la normativa europea. Le procedure di autorizzazione erano oggetto di revisione fino all’altroieri, e la Commissione Juncker aveva promesso che avrebbe eliminato quel mostro normativo che vede approvare automaticamente gli OGM sui quali la politica non abbia raggiunto una maggioranza qualificata.
La revisione è giunta il 22 aprile, ma fino a quando la nuova proposta non verrà adottata dal Parlamento e dal Consiglio, il processo autorizzativo deve basarsi sull’attuale quadro normativo.
Non sarebbe cambiato molto: il nuovo regolamento scritto dalla Commissione per mettere sul mercato gli OGM non modifica infatti le cose in meglio, secondo Greenpeace: «Riteniamo che la proposta presentata dalla Commissione europea per modificare le procedure autorizzative sulle importazioni di Organismi Geneticamente Modificati in Europa sia perfettamente inutile, dato che lascia inalterato il problema di base: la Commissione può ancora autorizzare OGM (per alimenti e mangimi) anche quando la maggioranza dei governi nazionali, e il Parlamento Europeo, sono contrari».
A ribadire il concetto è Federica Ferrario, responsabile agricoltura sostenibile dell’associazione: «La proposta della Commissione è una farsa, perché lascia immutato l’attuale sistema decisionale assolutamente non democratico», commenta.
Questi 19 nuovi OGM andranno a sommarsi ai 58 già in commercio. Le autorizzazioni sono valide per 10 anni e tutti i prodotti derivati dovranno sottostare alle norme europee di etichettatura e tracciabilità.