Conclusa con successo la Top Recycling Mission che ha portato alla sostituzione dei pannelli fotovoltaici e delle batterie che alimentavano la Piramide Ardito Desio, sul versante nepalese dell'Everest
Una volta sostituiti il blocco fotovoltaico e le batterie, tutto il materiale dismesso è stato riportato a valle e selezionato: da una parte, il materiale ancora funzionante è stato destinato a una Community Solar Station, per fornire elettricità almeno per i prossimi 10 anni agli abitanti di due cooperative di Dinboche, nella Khumbu Valley a 4.200 metri di altezza; dall’altra, il materiale non più riutilizzabile è stato avviato al riciclo (le batterie al piombo in un impianto nepalese e i moduli fotovoltaici giunti a fine vita in Italia).
Dopo quasi 25 anni di ricerca scientifica d’alta quota, la Piramide Ardito Desio continua a essere un laboratorio energeticamente autosufficiente e dotato di strumenti d’avanguardia, non solo per l’approvvigionamento di energia elettrica, ma anche per lo smaltimento dei rifiuti, il riscaldamento e i sistemi per le telecomunicazioni satellitari e internet. Con 520 missioni scientifiche all’attivo, la Piramide oggi rappresenta un luogo unico per la ricerca e continua a coinvolgere numerose istituzioni internazionali. Il Consorzio inizia, dunque, il suo rientro in Italia, soddisfatto per aver concluso positivamente la missione e per aver contribuito alla salvaguardia ambientale di un vero e proprio paradiso naturale, grazie anche al fotovoltaico.
“La gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti e la tutela del territorio – ha dichiarato il presidente di COBAT, Giancarlo Morandi – rappresentano due degli elementi cardine dell’azione del Consorzio e della sua rete. Nonostante le avverse condizioni climatiche, la missione si è conclusa con successo”.
Adesso la Piramide non dovrà fare altro che sfoggiare al meglio suo “vestito” fotovoltaico tutto nuovo.