Gli Oscar Green di Coldiretti hanno premiato anche quest’anno i progetti di giovani agricoltori che credono nell’innovazione e nella sostenibilità e che mantengono vive le tradizioni dell’agroalimentare italiano
Oscar Green, idee per l’agricoltura verde
Quello degli Oscar Green di Coldiretti è un appuntamento che si ripete ormai da diciotto anni. È un premio che viene assegnato ai giovani agricoltori innovatori e sostenibili.
Quest’anno la premiazione si è svolta a Venezia al Villagio Contadino. Una grande vetrina dove sono si sono alternati rappresentanti delle istituzioni, delle imprese, dell’economia e della società civile.
Come ogni anno, l’attenzione va ai giovani che attraverso metodi innovativi mantengono vive le tradizioni dell’agroalimentare italiano fino a ridare vita e visibilità a specie ormai considerate quasi estinte.
Giovani agricoltori attenti alla salute del clima e dell’ambiente che sono nello stesso tempo custodi del territorio e produttori di cibi di qualità.
Gli Oscar Green comprendono sei sezioni: Campagna Amica, Coltiviamo solidarietà, Custodi d’Italia, Energie per il futuro e sostenibilità, Fare filiera, Impresa digitale.
Dai cosmetici ai progetti solidali
I giovani arrivati da tutta Italia hanno portato progetti a volta sorprendenti. Ma vediamoli uno per uno.
Campagna Amica – “Fresh, smooth and green” è lo slogan che accompagna il prodotto cosmetico antietà di Jacopo Trasolini (Arezzo) che deriva dalla lavorazione della polpa dei kiwi scartati dal mercato perché troppo piccoli. Se ne ricava un agricosmetico dalle proprietà rigeneranti per le irritazioni, nutriente e adatto alle pelli sensibili. Fresco, delicato e amico dell’ambiente.
Coltiviamo solidarietà – Da sempre, l’agricoltura si distingue per essere inclusiva nei confronti delle disabilità. Studenti e docenti dell’Istituto Tecnico Agrario Emilio Sereni lavorano insieme per valorizzare le singole capacità. Una filiera solidale a chilometro zero che va dalla coltivazione alla vendita: dallo street food alla pet therapy, dalla fattoria sociale alla gestione di una locanda.
Custodi d’Italia – Nei dintorni di Palermo, tra Castelbuono e Pollina, Emiliano Appiano estrae dalla corteccia dei frassini la manna, prodotto dalle straordinarie proprietà depurative che trova impiego sia nella cosmesi che in cucina.
La seconda vita di un materiale di scarto
Energie per il futuro e sostenibilità – La lana di pecora da rifiuto a opportunità per l’agricoltura sostenibile è l’idea di Chiara Spigarelli (Udine). Smaltita come rifiuto con impatto ambientale negativo, è invece ricca di nutrienti, soprattutto azoto (circa 10%), possiede eccellenti capacità di ritenzione idrica ed è una materia prima ideale per produrre fertilizzanti.
Fare filiera – Il progetto VERSOA intende definire una filiera produttiva di agnello sardo IGP certificata a emissioni zero, con il marchio BsGreen Neutry-food®. Gli studi hanno dimostrato che il bilancio carbonico della produzione di carne d’agnello IGP è pari a zero: pertanto è la prima carne ovina certificata carbon neutral.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, la Società BS-GREEN, 15 allevamenti ovini del consorzio per la tutela della IGP Agnello di Sardegna e la Ditta Daga Carni.
L’irrinunciabile digitale
Impresa digitale – L’acquaponica è un sistema circolare in cui gli scarti dell’allevamento dei pesci forniscono i nutrienti per le piante, mentre le piante purificano l’acqua per i pesci. La tecnica usata da Renato Paolocci permette un risparmio idrico del 95% e l’assenza di fertilizzanti chimici. Inoltre, la lotta biologica utilizza insetti antagonisti: combatte i patogeni esterni e garantisce piante sane e robuste.
Il risparmio idrico (-60%) caratterizza anche il progetto presentato da Giuseppe Zafferoni Masinari (Pavia) per la coltivazione del riso.
Tante idee oltre agli Oscar Green
Oltre ai premiati, tante sono le idee sostenibili con cui i giovani agricoltori di Coldiretti hanno presentato le candidature agli Oscar Green.
Ricordiamo ad esempio il pane che, al posto dell’acqua, utilizza il siero fermentato derivato dalla produzione del formaggio; le chips di orecchiette; le galline allevate con una dieta speciale che producono uova a basso contenuto di colesterolo; l’agribarretta proteica a base di prodotti agricoli garantiti e certificati; lo scrub ai microgranuli naturali dai noccioli d’oliva.
Infine, segnaliamo in Liguria la nascita di un laboratorio per aiutare gli hikikomori (ragazzi con disagi legati alla tecnologia) a uscire dall’isolamento grazie all’agricoltura di precisione.