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Forno solare: in Uzbekistan un gigante semi sconosciuto

Con una potenza di ben 1 MW e la possibilità di creare temperature comprese tra 800 e 3000 ° C, il forno solare dell’Ubzekistan è oggi il più grande mai realizzato al mondo

Forno solare: in Uzbekistan un gigante semi sconosciuto

 

(Rinnovabili.it) – Parte delle attività svolte all’interno del complesso sono ancora confidenziali, ma bastano le poche informazioni trapelate per capire che la Big Solar Furnace (BSF) ha qualcosa di unico, perlomeno nelle dimensioni. Sì perché il forno solare realizzato dall’Istituto di Scienza dei Materiali dell’Accademia delle Scienze in Uzbekistan è un gigantesco ‘giocattolo’ tecnologico di quelli in grado di far rimanere veramente a bocca aperta.

L’impianto è stato costruito dal 1981 al 1987 non lontano dalla città Tashkent (sito scelto per le sue caratteristiche climatiche e di irraggiamento) ed è costituito da campo di 63 eliostati e da un enorme concentratore parabolico alto 54 metri, per un totale di superficie riflettente di oltre 4860 metri quadrati. Con una potenza di ben 1 MW e la possibilità di creare temperature comprese tra 800 e 3000 ° C, il forno solare dell’Ubzekistan è oggi il più grande mai realizzato al mondo. Il funzionamento è semplice: i raggi solari sono riflessi dai 63 specchi alla mega parabola che li concentra su una piccola torre tecnologia non troppo distante dove si trova il vero e proprio forno. Sulla parte anteriore del concentratori i progettisti hanno applicato speciali schermature solari, onde evitare le deformazione della struttura a causa delle alte temperature, mentre sulla parte più alta è stata integrata una piattaforma di osservazione.

 

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La Big Solar Furnace fa parte di un più ampio progetto avviato dal Laboratorio di Fisica Solare e finalizzato tra le altre cose alla sinesi di nuovi materiali ceramici, con caratteristiche operative e fisiche e chimiche senza pari. In questi anni l’ente ha potuto ottenere scientifiche uniche al mondo nello studio dei fenomeni che avvengono ad altissime temperature così come dei comportamenti dei materiali sottoposti ad ambienti estremi attraverso lo sfruttamento dell’irradiazione solare. Nonostante l’accesso al sito sia praticamente impossibile, due fotografi, Nikolay Rykov e Dmitry Chistoprudov sono riusciti in questi giorni ad avere i permessi, realizzando uno spettacolare servizio.