A Milano Zaha Hadid ha realizzato un lussuoso quartiere ad emissioni 0. Le 7 palazzine in legno di cedro e alluminio disegnano la nuova oasi green City Life
(Rinnovabili.it) – Candido alluminio e doghe di legno si fondono in forme sinuose nelle sette palazzine residenziali progettate da Zaha Hadid all’interno del progetto di riqualificazione urbana City Life a Milano.
La nota archistar ha collaborato con Daniel Libeskind e Arata Isozaki per la realizzazione del nuovo quartiere milanese con uno dei parchi pubblici più grandi della città.
Il progetto sceglie le forme sinuose sia per l’andamento della facciata progettata al 60% con metodi parametrici sia per quello dell’altezza delle palazzine che vanno dai 5 ai 13 piani. La firma di Zaha Hadid è riconoscibile ma le forme scelte si adattano perfettamente al contesto cittadino italiano.
IL QUARTIERE – City Life è il quartiere realizzato dal Gruppo Generali per riqualificare la zona di 366.000 mq della Fiera Campionaria di Milano. Il progetto è composto da un grande parco, il terzo di Milano per dimensioni, un’area residenziale con palazzine progettate da Zaha Hadid e Daniel Libeskind che ospiteranno circa 4.500 residenti, un museo di arte contemporanea, tre torri dedicate a funzioni direzionali, commercio e servizi e un asilo nido. Il quartiere è totalmente pedonale, è raggiungibile con la nuova metro M5 ed è servito da enormi spazi sotterranei per i parcheggi.
PALAZZINE RESIDENZIALI – Le 7 palazzine di Zaha Hadid viste dall’alto sembrano formare un cordone continuo ondulato interrotto da un percorso pedonale che lo attraversa diagonalmente. La corte interna che deriva da questa volumetria in più punti si fonde col parco circostante e la stessa tipologia compositiva è stata scelta per il complesso di edifici residenziali di Daniel Libeskind. Esternamente gli edifici sono avvolti da terrazze ondulate che danno un movimento sinuoso alla tipologia edilizia. Un gioco di pannelli in alluminio verniciato e legno di cedro disegna la facciata aumentandone l’impatto visivo e facendo trasparire all’esterno i criteri di sostenibilità con la quale è stato progettato il complesso. I 225 appartamenti sono studiati con tagli differenti che vanno dal trilocale di 90 mq all’attico duplex di extralusso, ogni abitazione ha a disposizione due posti auto coperti. Ogni edificio ha il suo portiere dedicato ed un grande ingresso a doppia altezza, una palestra comune è a disposizione dei condomini.
“La sfida è stata quella di dialogare con volumi fra di loro diversi (si passa dai cinque piani dell’immobile più basso ai quattordici della torre), che fossero però riconoscibili come un organismo unitario e coerente”spiega l’architetto Maurizio Meossi dello studio di Zaha Hadid.
SOSTENIBILITA’ – Le 7 palazzine sono certificate in classe A grazie alle strategie tecnologie e impiantistiche adottate dal team di architetti. La forma a corte serve a sfruttare il raffrescamento naturale della vegetazione per evitare l’effetto isola di calore dei centri cittadini e l’uso di fontane e specchi d’acqua sfrutta l’evaporazione come climatizzatore naturale.
L’orientamento delle palazzine è stato studiato per posizionare gli ambienti che hanno bisogno di vetrate maggiori nel lato sud est in modo di sfruttare la radiazione solare per riscaldare le stanze durante l’inverno, in estate un sistema di terrazze e brise soleil evita il surriscaldamento della facciata.
Pannelli radianti ad acqua di falda nel controsoffitto servono a riscaldare e climatizzare gli appartamenti. Il sistema è associato ad un impianto di teleriscaldamento e ai pannelli fotovoltaici sulla copertura. L’acqua utilizzata dal sistema di riscaldamento e condizionamento delle residenze viene riciclata per l’irrigazione delle aree verdi condominiali, del parco e per gli scarichi dei servizi igienici.
TRIPLA PELLE – La facciata ventilata a tripla pelle dell’edificio è un complesso gioco di ingegneria dei materiali che ottimizza le prestazioni energetiche dell’edificio. Alla struttura in cemento armato delle palazzine è agganciato un telaio di alluminio che si compone fondamentalmente di tre strati.
Prima pelle – La prima pelle di alluminio è di tre tipi utilizzati alternativamente in base alle esigenze dell’involucro:
- Pannelli sandwich in doppia lamiera di acciaio zincato preverniciato e lana minerale
- Pannelli sagomati su dime di legno multistrato trattati con verniciatura poliuretanica
- Shadow box in vetrocamera esterno smaltato, lana minerale e lamiera di acciaio zincato preverniciato a chiusura della faccia interna.
Seconda pelle – La seconda pelle è un sistema oscurante avvolgibile con telo in profili di alluminio estruso integrato nella stratigrafia della facciata.
Terza pelle – La terza pelle costituisce il rivestimento modulare esterno ventilato. Anch’essa può essere di tre tipi utilizzati in modo alternato per creare il suggestivo gioco di facciata:
- Pannelli di alluminio presso piegati e saldati in officina verniciati. Un’apposita guaina adesiva garantisce lo smorzamento acustico
- Pannelli in doghe di legno di cedro (di tipologia western red) sorretti da una struttura in acciaio con fissaggi a clip
- Pannelli combo: una superficie in alluminio verniciato è accostata ad una in doghe di cedro. Questi pannelli servono come raccordo tra i due precedenti.
La complessa stratigrafia dei 30.000 mq della facciata è stata studiata in collaborazione con Permasteelisa. I 2 milioni e mezzo di pannelli sono per il 60% unici e per il montaggio sono stati numerati e assemblati da 130 operai in cantiere in 35 mesi di lavoro.
di Raffaella Spizzichino