Anche per il WMO - che usa dati Met Office, Noaa e Nasa - il 2016 sarà l'anno più caldo della storia, mentre la Terra è ormai di 1,2°C più calda rispetto ai livelli pre-industriali
(Rinnovabili.it) – Anche il 2016 sarà “molto probabilmente” un anno di record per il riscaldamento globale. Per ripescare i primati precedenti non bisogna andare troppo indietro: sul podio ci sono il 2015 e il 2014. Tre anni di fila con temperature bollenti, quindi. E allargando lo sguardo, ricorda l’Onu tramite l’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) che ha diramato questi dati, si vede che i primi 16 anni del nuovo millennio sono tra i 17 più caldi della storia. Il rapporto mette insieme le tre rilevazioni climatiche più importanti e affidabili, effettuate dal Met Office britannico, dalla Noaa e dalla Nasa statunitensi.
A spingere verso l’alto la colonnina di mercurio ha contribuito il fenomeno climatico di El Nino, ma il riscaldamento globale causato dalle emissioni di gas serra di origine antropica restano il fattore principale. La prima e più palpabile conseguenza è l’aumento di eventi climatici estremi, dalle ondate di calore alle inondazioni, che diventano sia più frequenti che violenti. Per alcune aree della Terra, il rischio di caldo estremo è cresciuto anche di 10 volte. Secondo gli scienziati del WMO, le attività dell’uomo incidono pesantemente su almeno la metà degli eventi di questo tipo studiati negli anni più recenti.
Tra gli sviluppi più preoccupanti dell’ultimo anno figurano le ondate di calore che hanno infuocato medio oriente e subcontinente indiano (in Kuwait si è arrivati a 54°C a luglio), l’estensione dei ghiacci dell’Artico al loro minimo storico, la morìa di coralli nella Grande Barriera australiana, e ancora i livelli di concentrazione di CO2 in atmosfera, che nel 2016 non scenderanno sotto la soglia dei 400 ppm e a maggio hanno raggiunto un picco a 407,7.
Tutti fattori che tracciano un quadro estremamente allarmante. Ma il dato su cui occorrerebbe riflettere, a COP22 in corso a Marrakesh, è il fatto che la Terra è oggi di 1,2°C più calda rispetto ai livelli pre-industriali. Siamo, cioè, quasi oltre la fatidica soglia degli 1,5°C pattuita con l’Accordo di Parigi. Una tendenza , quella certificata dal WMO, che continuerà senz’altro in futuro, anche se il 2017 non dovesse continuare la striscia di record, come prevede l’Agenzia Onu.