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Pesticidi, l’UE vieta il thiacloprid, dannoso per salute e ambiente

Seguendo il parere scientifico dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare, la Commissione Europea ha pubblicato l’atto formale che blocca il rinnovo delle licenza per vendita ed uso dell'insetticida

thiacloprid
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La Commissione Europea conferma: il thiacloprid è pericoloso, non potrà più essere venduto e utilizzato

(Rinnovabili.it) – Dopo il clorpirifos e il clorpirifos-metile, entrambi vietati in Europa dall’inizio di quest’anno, la Commissione Europea ha scelto di non rinnovare la licenza di utilizzo per il thiacloprid, insetticida già annoverato tra quelli dannosi per la salute e l’ambiente. 

Diffusa da Bruxelles tramite un Tweet, la notizia risale in realtà ad ottobre 2019: ieri, a tre mesi di distanza, è stato pubblicato invece l’atto formale attraverso il quale se ne conferma il divieto di vendita e di utilizzo in tutti i Pesi membri. La decisione è stata presa a seguito del parere scientifico dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare: “i consigli dell’EFSA sono chiari”, ha detto la commissaria Stella Kyriakides, responsabile della salute e della sicurezza alimentare, “vi sono preoccupazioni di carattere ambientale legate all’uso di questo pesticida, in particolare al suo impatto sulle acque sotterranee, ma anche a quello sulla salute umana e sulla tossicità riproduttiva. La risoluzione odierna – ha aggiunto Kyriakides – è una chiara ed ulteriore dimostrazione dell’impegno della Commissione a proteggere la salute dei cittadini dell’UE e dell’ambiente”.

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Il thiacloprid diventa così il quarto neonicotinoide ad essere bandito dall’Unione insieme all’imidacloprid sviluppato da Bayer CropScience, al clothianidin sviluppato da Takeda Chemical Industries e Bayer CropScience e al thiamethoxam di Syngenta. I tre insetticidi – lo ricordiamo – furono vietati nelle coltivazioni all’aperto a seguito del rapporto stilato e diffuso dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che ne aveva rilevato la pericolosità per le api. 

Nel complesso si tratta dunque di una buona notizia, ma come ricorda Greenpeace per evitare che sostanze vietate, come il thiacloprid, vengano sostituite da nuove formulazioni chimiche altrettanto dannose, è indispensabile applicare migliori standard di valutazione a tutti gli antiparassitari attualmente in commercio.