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Plastica negli oceani: Vanuatu vieta i pannolini usa e getta

Il Governo della Repubblica insulare nell'Oceano Pacifico ha avviato le consultazioni per bandire gli assorbenti in plastica per la persona: al vaglio alternative ecologiche come i pannolini lavabili in cotone.

pannolini usa e gettaIn Italia, i pannolini usa e getta rappresentano il 4% dei rifiuti soli urbani mentre in tutto il mondo circa 30 milioni di tonnellate di assorbenti finiscono in discarica ogni anno

 

(Rinnovabili.it) – La Repubblica di Vanuatu potrebbe diventare il primo Paese al mondo a vietare i pannolini usa e getta: il piccolo arcipelago nell’Oceano Pacifico, da anni una delle nazioni più all’avanguardia nella lotta all’inquinamento da plastica, dovrebbe presentare la proposta di Legge entro la fine del 2020, al termine di una consultazione che prenda in esame sia i problemi ecologici che quelli sociali legati all’abbandono dei pannolini.

 

L’arcipelago è composto da 83 isole per una popolazione totale di poco più di 258 mila persone, di cui circa 20 mila bambini. La proposta ha immediatamente scatenato le proteste delle associazioni femministe e civili, secondo cui il bando dei pannolini usa e getta riporterà indietro di decenni le donne di Vanuatu, cui è tendenzialmente affidata la cura degl’infanti.

 

“Vanuatu sta salvaguardando il proprio futuro– ha spiegato Mike Masauvakalo, portavoce del Ministero degli Affari esteri – C’è la possibilità che la plastica s’insinui nelle nostre acque e nella catena alimentare e che, alla fin fine, i cittadini di Vanuatu finiscano con l’ingerirla. Ci aspetta una lunga strada davanti, ma conoscendo il mio Paese, so che ce la faremo. I nostri cittadini rispondono molto bene quando si tratta di emergenza climatica. La vediamo e la viviamo ogni giorno. Sta colpendo le nostre risorse alimentari e la fauna nei nostri mari”.

 

La Repubblica del Pacifico ha annunciato il bando in seguito a uno studio del Commonwealth Litter Programme (CLiP) che dimostrava come scarti organici e pannolini usa e getta rappresentino quasi il 75% del peso totale dei rifiuti prodotti a Vanuatu.

 

Il prossimo 1 dicembre, il Dipartimento per la protezione ambientale dell’arcipelago avvierà una consultazione con associazioni non governative, gruppi civili e rappresentanti delle industrie per trovare alternative agl’inquinanti dispositivi igienici (si parla di un ritorno ai pannolini in cotone lavabile). La consultazione dovrebbe durare un anno e il bando entrare in vigore a partire dal 1° gennaio del 2021.

 

Le isole Vanuatu hanno avviato la propria lotta all’inquinamento da plastica già da tempo: a luglio 2018 sono state vietate buste di plastica, cannucce e contenitori in polistirene. A marzo di quest’anno la lista di prodotti vietati si è ulteriormente arricchita con contenitori per le uova, piatti e posate usa e getta.

 

In Italia, pannolini e assorbenti rappresentano il 4% dei rifiuti solidi urbani: con un regolamento ad hoc, il cosiddetto End of Waste, il Ministero dell’Ambiente ha dato il via libera alla possibilità di recupero e riciclo di questa importante fetta d’inquinanti (si parla di un volume di 900 mila tonnellate di rifiuti annui in Italia, 30 milioni di tonnellate annue in tutto il mondo). L’Italia sarà quindi il primo Paese al mondo a normare il recupero delle materie prime secondarie provenienti da assorbenti usati per la persona.

 

I due approcci, quello nostrano e quello del Governo di Vanuatu, serviranno da esempio per decine di altri Paesi per affrontare il problema, tutt’altro che trascurabile, dell’inquinamento da pannolini.

 

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