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Vale SA annuncia il probabile crollo di un’altra diga entro la prossima settimana

La società mineraria ha inviato un documento alle autorità dello Stato di Minas Gerais un documento in cui prevede tra il 19 e il 25 maggio il collasso di un'altra diga a coda di sua proprietà

diga coda vale sa crolloEvacuate 500 persone, il cedimento della diga di proprietà di Vale SA rischia di sversare 6 milioni di metri cubi di materiali altamente inquinanti nell’ambiente

 

(Rinnovabili.it) – La compagnia mineraria Vale SA ha inviato un documento alle autorità dello Stato brasiliano di Minas Gerais riguardo il probabile crollo entro la prossima settimana della diga a coda presso il suo stabilimento estrattivo di Gongo Soco. L’annuncio arriva a meno di 4 mesi di distanza dalla tragedia che, lo scorso 25 gennaio, ha portato al crollo della diga di Brumadinho, sempre di proprietà di Vale SA, in cui persero la vita almeno 230 persone.

 

Secondo il documento inviato alle autorità statali, Vale SA prevede il crollo della diga Sul Superior nei pressi della città di Barao de Cocais tra il 19 e il 25 di maggio se la velocità di movimento del terrapieno a ridosso della struttura, rilevato a partire dall’inizio della scorsa settimana, dovesse proseguire ai ritmi attuali. In un comunicato di ieri pomeriggio, l’azienda mineraria ha chiarito che non ci sono ancora certezze riguardo la correlazione tra lo slittamento del terrapieno e la possibilità di crollo della diga, ma di aver comunque alzato il livello di allerta al massimo grado.

 

Il sito minerario non è più attivo dal 2016, tuttavia la diga a coda costruita nei pressi della cava, utilizzata per lo sversamento dei materiali di risulta del processo estrattivo, dovrebbe contenere circa 6 milioni di metri cubi di fango e detriti, circa la metà di quelli sversati nel crollo della diga di Brumadinho.

 

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La diga di Gongo Soco rischia di cedere a causa del fenomeno di liquefazione statica, il processo per cui materiali solidi perdono forza e rigidità e tendono a comportarsi come liquidi, lo stesso probabilmente all’origine del disastro di Brumadinho.

 

Già a metà febbraio, le autorità minerarie locali avevano chiesto l’evacuazione di circa 500 persone esposte al rischio di crollo della diga. Gli inquirenti dello Stato di Minas Gerais hanno ora imposto all’azienda estrattiva di allertare il prima possibile la popolazione ancora presente sul territorio.

 

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