Cofinanziato dalla compagnia indiana Tata e dal Governo britannico, il sito catturerà 40 mila tonnellate di diossido di carbonio l'anno per produrre bicarbonato di sodio.
Il sistema di Cattura e Utilizzo della CO2 (CCU) recupera il diossido di carbonio prodotto da siti industriali per comprimerlo e ridurlo allo stato liquido
(Rinnovabili.it) – Tata Chemicals Europe costruirà il primo impianto su scala industriale di Cattura e Utilizzo della CO2 (CCU) nel Regno Unito: il centro sarà operativo a partire dal 2021 e dovrebbe essere in grado di convertire 40 mila tonnellate di CO2 annue in bicarbonato di sodio e altri agenti chimici.
L’impianto verrà costruito nei pressi della centrale energetica di Norwich, un sito da 96MW alimentato a gas naturale di proprietà dello stesso Tata Group, uno dei più grandi gruppi industriali indiani. Grazie alla tecnologia CCU, una parte delle emissioni della centrale termica di Norwich verrà catturato, purificato, compresso e ridotto allo stato liquido per poi venire utilizzato nella produzione di bicarbonato di sodio, uno dei prodotti più utilizzati nell’industria farmaceutica e nell’emodialisi.
Una volta in funzione, l’impianto di CCU dovrebbe garantire il taglio dell’11% delle emissioni del gruppo Tata Chemicals Europe.
Il progetto Tata rappresenta il primo modello su scala industriale di CCU nel Regno Unito e uno dei pochi operativi al mondo (meno di 20 secondo i dati riportati dall’Agenzia Internazionale per l’Energia): l’impianto dovrebbe essere in grado di catturare 100 volte più CO2 di quanto previsto nella sperimentazione della Drax Power Station, una delle più grandi centrali elettriche alimentate a carbone d’Europa, che aveva annunciato l’avvio di un programma pilota di Cattura e Stoccaggio della CO2 prodotta dalla combustione di biomassa.
Il Governo britannico ha annunciato l’investimento diretto di 4,2 milioni di sterline nel progetto Tata, il cui costo complessivo dovrebbe toccare le 16,7 milioni di sterline. Un altro programma presso la Drax Power Station, che promette di catturare fino a 16 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2025, verrà finanziato dall’esecutivo anglosassone con 5 milioni di sterline: nel complesso il Governo Uk ha messo in programma l’investimento di 26 milioni di sterline per 9 progetti di CCS e CCU e prevede di investirne altre 170 milioni per la creazione di un cluster industriale a zero emissioni nette entro il 2040.
“Tecnologie all’avanguardia per catturare la CO2 serviranno a tagliare le nostre emissioni mentre lavoriamo per un’economia più pulita e creiamo nuovi posti di lavoro – ha affermato Chris Skidmore, Ministro dell’energia britannico – Sono una delle parti essenziali della nostra moderna strategia industriale”.
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