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UE: la commissione ambiente chiede norme più severe sullo smog

Gli eurodeputati hanno chiesto cap nazionali più ambiziosi su sei principali inquinanti. L’obiettivo: tagliare le emissioni del 70% in tutta l'UE

UE: la commissione ambiente chiede norme più severe sullo smog

(Rinnovabili.it) – Nell’Unione europea ogni anno 400mila persone muoiono prematuramente a causa dello smog, ed un numero ancora più grande combatte con patologie respiratorie e cardiache connesse all’inquinamento atmosferico. Bastano queste cifre per convincere la Commissione Ambiente dell’Europarlamento che la nuova direttiva sulla qualità dell’aria, così come è scritta ora, non va. Dopo il tentativo dell’esecutivo Junker di affossare completamente il pacchetto di norme, quello che ne è uscito fuori è ben lontano da qualsiasi ambizione ambientale, ma soprattutto da qualsiasi efficacia. Ecco perché i parlamentari della commissione ambiente con 38 voti a 28, contrari e 2 astensioni hanno adottato ieri la relazione di Julie Girling (ECR, UK), dopo in cui si chiede di alzare il limite agli inquinanti atmosferici. Nel dettaglio sono stati proposti tetti emissivi più stringenti da conseguire entro il 2020 e il 2030 per sei inquinanti: il biossido di zolfo (SO2), gli ossidi di azoto (NOx), i composti organici volatili non metanici (COVNM), il metano (CH4) l’ammoniaca (NH3) e il particolato (PM2,5). La commissione vuole inoltre che la futura direttiva sulla qualità dell’aria (o direttiva NEC) includa anche cap sulle emissioni del mercurio (Hg) a partire dal 2020.

“La nuova direttiva limiti nazionali di emissione è l’opportunità di affrontare questo problema costituisce l’opportunità per affrontare questo importante problema per la salute, stabilendo parametri di riferimento ai quali gli Stati membri dovranno attenersi. Non possiamo sottovalutare i benefici che deriverebbero da ripulire l’aria che respiriamo”, ha detto il relatore Julie Girling.

 

Al fine di garantire i progressi verso gli obiettivi fissati per il 2030, la commissione ambiente suggerisce anche di inserire obiettivi a medio termine (anno 2025) alla direttiva, che siano vincolanti per tutti composti eccetto il metano. La commissione ha anche votato per rimuovere dal testo la proposta della Commissione sul meccanismo di flessibilità che consentirebbe agli Stati membri di compensare le riduzioni delle emissioni di ossidi di azoto, anidride solforosa e particelle dal trasporto marittimo internazionale. La relazione sarà messa ai voti in plenaria a Strasburgo nel mese di ottobre.