Meno personale, meno programmi di ricerca, meno fondi contro l’inquinamento agli Stati. E il programma di contrasto alle emissioni di gas serra ridotto del 70%
(Rinnovabili.it) – Il bilancio dell’Epa ridotto di un quarto, tagli consistenti ai programmi di contrasto ai cambiamenti climatici e riduzione del personale. Sono i punti principali del budget 2018 dell’Agenzia per la protezione ambientale americana che il presidente Trump si appresta a varare, probabilmente già la prossima settimana. Misure annunciate da mesi, fin dalla campagna elettorale, che segneranno una svolta profonda nelle politiche Usa su clima e ambiente, insieme agli ordini esecutivi per smontare Clean Air Act e Clean Water Rule.
Il documento di 23 pagine prevede un taglio netto complessivo del bilancio dell’Epa del 25%, portandolo a 6,1 miliardi di dollari. I dipendenti dell’Agenzia diminuiranno di un quinto, scendendo a 12.400. Sotto la scure finiscono anche molti programmi statali finanziati dall’Epa. I fondi erogati agli Stati per la bonifica dell’inquinamento da piombo subiranno una sforbiciata del 30%. Identico taglio anche per quelli destinati ai nativi americani sull’inquinamento, che scendono a circa 45 milioni di dollari l’anno e sollevano non pochi dubbi sulla legittimità di questa misura dal punto di vista della giustizia ambientale.
La novità più consistente riguarda però il programma dell’Epa sulla protezione del clima tramite il taglio delle emissioni di gas serra, come il metano, che contribuiscono al riscaldamento globale: le risorse saranno ridotte ben del 70% arrivando appena a 29 milioni di dollari l’anno. Meno 42% anche per i fondi destinati alla bonifica delle zone industriali dismesse e meno 11% per le risorse stanziate nell’applicazione delle leggi sull’inquinamento. Infine, saranno 38 i programmi di ricerca a subire tagli di bilancio o a venire direttamente cancellati.
Il bilancio 2018 dell’Epa, la cui bozza è stata vista da Reuters, viene ufficialmente ridotto per drenare risorse destinate all’aumento della spesa militare. Trump ha annunciato un maxi-piano per esercito e armamenti che ammonterebbe a 54 miliardi di dollari. Gli Usa sono già oggi il paese che spende di più per le sue forze armate (il triplo della Cina, seconda in classifica). Se da un lato i tagli sono un favore alle aziende del comparto della difesa, dall’altro non mancano i regali alle industrie dell’oil&gas americane. Ieri l’Agenzia diretta da Scott Pruitt ha annullato il regolamento che imponeva al settore idrocarburi di fornire i dati relativi alle emissioni di metano prodotte.